Storia della Repubblica di Genova di Carlo Varese
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1117 mortale , si avvide che non solo bastavano air uopo , ma erano, può dirsi, assai più del .bisogno: del che lieto, traeva il di più a rafforzare i presidii delle castella verso Lombardia, poco prima assottigliati. Questo facea intanto che si dava in Genova T ultima mano alle macchine ossidionali : poi esciva con tutte le sue forze fra le quali erano più di cinquecento uomini d' arme stranieri novellamente assoldati. Prese campo a Varagine, poi andò sovra Albisola il cui castello era stato dai nemici fornito di gagliarda gente, lo cinse e cominciò a percuoterlo. Mentre si espugnava, Simone dalla Stella il quale teneva la rocca di questo nome, prevedendo che la tempesta prossima a finire in Albisola era per rovesciarsegli addosso, mostrò lui essere più devoto alla Repubblica che ai sollevati, mandò per un salvo condotto e diede quella fortezza al Podestà. La quale o viltà o tradimento sul bel-l'aprire della campagna, scoraggiò non poco i malcontenti; e lo sconforto si (è maggiore quando di li a pochi giorni Albisola si arrese. Tra Albisola e Savona non corrono che due sole miglia : il Gi-rardino vi pigliò campo : diede d' occhio alle circostanze , e vide i nemici fortificati sulF altura che protetta da una Chiesa dedicata a Santa Riparata, dominava i passi pei quali si andava alle mura : era forza sloggiarnegli. Quel Girardino che sapeva un pò meglio di tattica che non il Martinengo facea un riparo nel piano tra la città e la Chiesa di Santa Cecilia, e senza por tempo in mezzo assaliva
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