Storia della Repubblica di Genova di Carlo Varese
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1227 Alessandrini d' averlo rovinato a quel modo, e si diedero a ripararlo ed a fortificarvisi il meglio che potessero : poco poi la Repubblica vi mandava cinquecento cavalli, forte polso per quella fazione la quale però non si compiva perchè gli Alessandrini a quei giorni erano meglio che valorosi. Duravano nelle loro imprese con una ostinazione che non di rado fa frutto : e durarono in quella sino al *23o , nel qual anno cessero finalmente con compenso e per trattati ogni loro diritto sulla contrastata terra.
Sedati i tumulti esterni, cioè condotta ai termini che abbiamo detto la guerra coi popoli sollevati della riviera, tornavano i cittadini alle congiure ed alle risse. E questa volta di poco falli che non avessero conseguenze più fatali a quella libertà di cui Genova menava tanto vanto : mancò ciò che di rado o mai suol mancare, Y ambizione in chi s' era fatto capo dei mali umori.
Eransi istituite certe segrete aggregazioni dei principali tra i nobili i quali davansi reciproco favore nelle elezioni a tutti i più cospicui uffizii. Onori, magistrati, governi delle armate, ambascerìe, amministrazioni del Comune, tutto distribuivansi tra loro e per torno, sì che chiunque dell' aggregazione non fosse, non poteva avvisar mai a nessun impiego di qualche levatura. La cosa fu tollerata per un tempo, finché l'architettura della macchina non fu conosciuta; ma non potea star a lungo na^ scosta perchè v' eran occhi che guardavano ben
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