Storia della Repubblica di Genova di Carlo Varese
296 storia di genovan5i di Tunisi , poi avviavasi a rafforzar Y altra in levante. Ma in questo mentre , le cose di Federico andavano colà cosi a male che le di lui navi, non che offendere altrui doveano star sulle difese e con poco buon frutto. La nuova di queste sconfitte piegava 1' animo superbo dell' Imperatore il quale revocava quel severo decreto, e tornava a blandir la Repubblica perchè tornava ad aver bisogno di lei.
Ora , tra la guerra e la pace, nafreremo d' un fatto, straniero se vuoisi alla storia, ma tale che meglio di qualunque storia può dar la misura dei tempi di cui scriviamo , scopo non secondario di chi si fa a leggere scritture di questo genere.
Tornavano da Cipro a Genova sulla nave stessa due giovani genovesi, un Ottobuono d' Elia, ed un Jacopo Grillo. Vennero per via a contesa ; ma intromettendosi alcuni amici d' entrambi, parvero le cose sedate. Poco poi, l'Ottobuono sparì, nè più se n'ebbe novella, sì chè ogn'uomo entrò in sospetto che il Grillo 1' avesse ucciso e gettato in mare sebbene nessun indizio si ritrovasse del fatto per quanto sottilmente si ricercasse. Giunta la nave in Genova, fu il Grillo messo in carcere e dal Podestà processato : ma siccome egli stava in tutto sul negare e mancava ogni testimonianza, il Podestà ordinò la pruova del duello per via di campioni, barbara legge di purgazione istituita dagli antichi Longobardi. Toccò per difensore allo sparito Ottobuono un Caccia da Firenze, al Grillo \m Pistello da Como. Si schiuse lo steccato sulla
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