Storia della Repubblica di Genova di Carlo Varese
libro terzo. 297
piazza di Sarzano , e il Caccia ne uscì vincitore : u3* il Grillo, convinto d' assassinio con pruova tanto sfolgorante come ognun vede, fu condannato nel capo che gli fu mozzo il dì stesso ! Mi asterrò dal far commentarli sovra la legge e sui tempi in cui simili giudizii erano tenuti per legittimi.
Toccheremo adesso di alcune cose poco decorose «»55-i»57 alla gloria della Repubblica ed alla sua politica. Narratori imparziali dobbiamo spargere le lodi e il biasimo: diamo quelle con allegrezza di cuore, questo non senza una qualche ritrosia t ina lo diamo.
I popoli della valle d' Arocia, quei d' Oneglia e di Giura si levarono in armi contro il Vescovo d*Albenga e i Marchesi di Clavesana loro Signori ; e questi, insufficienti a ridurgli perchè Tarmi erano tutte nelle mani della Repubblica, vennero in Genova a domandar soccorso. Genova mandava in loro ajuto Corrado da Castello, Guglielmo Vento e Manuello Doria i quali, fatta accolta di gente nel dominio, la spartivano in due bande e si facevano addosso a quei villani come chiamavangli per disprezzo, negando loro il nome di sollevati e di ribelli. Ma quei villani non davano addietro : propulsavano ferocemente le due bande, e la rabbia loro che prima aveano esercitata soltanto sui feu-datarii del luogo, estendevano ai Genovesi, signori più alti nè esenti dall' odio ; ne spazzavano il paese che poneano a sacco e a sangue, e gli inseguivano fin dentro le città di Vintimiglia e di
| |
Sarzano Caccia Grillo Repubblica Arocia Oneglia Giura Vescovo Albenga Marchesi Clavesana Tarmi Repubblica Genova Corrado Castello Guglielmo Vento Manuello Doria Genovesi Vintimiglia Genova
|