Storia della Repubblica di Genova di Carlo Varese
libro quarto. 3l3
Guercio , raccomandandogli di quietare colle persua- 1138-1240 sive dove potea, dove nò colla forza. Scorreva egli il litorale, riduceva all' obbedienza le castella di Cervo, Diano e Bestagno : spazzava Porto Maurizio d'ogni nemico, la valle d'Onegiia riconduceva se non a pace, a posar l'armi, e espugnava la torre di Sant'Ampetio nel paese di Vintimiglia, eh' era ricovero di sediziosi, e la svelleva dalle fondamenta. Tornava quindi sollecito in Genova a servir la patria col consiglio, dopo averla cosi bene, e soprattutto così presto servita col braccio.
Era Podestà uu Arrigo Monsa Milanese, uomo valoroso e di senno, ma geloso della propria autorità poi tanto che lo spartirla con altri non fosse di nocumento alla Repubblica. Accolse egli di buon animo quasi compagni nell' esercizio del suo uffizio e col nome di capitani pel comune, lo stesso Ful-cone Guercio e Rosso Della Turca, ai quali fu data una guardia di un forte drappello di giovani eletti: furono poi messe ai loro ordini colonne volanti, cioè truppe leggiere destinate ad accorrere ovunque l'uopo fosse per richiederlo, colle quali occuparono i passi principali, e quelle strade che poteano più facilmente condurre alla città i nemici. Faceva intanto la Repubblica buona accolta di gente per propulsare ogni tentativo più regolare che dalle parti d'Acqui o d'Alba potesse sperimentarsi a suo danno; e per liberarsi efficacemente dalla spina di Lombardia, scioglievasi finalmente d'ogni ritegno, e £ollcgavasi con Milano e con Piacenza, apertamente
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