Storia della Repubblica di Genova di Carlo Varese
322 STORIA DI GENOVA
1241 moltitudine d' uomini a farle oroaggio e ad accrescerle splendore. Tra V unirsi a quelli i cui pensieri sono sempre stati d'impoverire, di snervare , di opprimere 1' Italia , e il seguitare un Pontefice difensore della libertà e dignità di questa stessa Italia, studioso di accrescerne la potenza e la gloria, non esser certo da pendere in dubbio. Sebbene, oltrepassare già con queste parole i termini della questione : non aver Genova risoluto di levarsi in armi contro Federico e combattere a' danni suoi, uè prendere la difesa del Pontefice : non pensar nessuna di queste cose non che farle. Avere soltanto deliberato di sovvenire alle angustie di Lui iiell1 adempimento degli uffici della Persona sacra ( per dire com' essi dissero ) di quella Persona cui, a giudizio d' essi medesimi non si può ostare senza offendere la pietà e farsi rei di sacrilegio: a ciò avvisar soltanto nel determinare di condurre a Roma, scortati dall' armi della Repubblica i Prelati oltramontani chiamati ad un Concilio santo e necessario alla Chiesa cristiana. Non aver dunque Federico di che dirsi meritamente offeso; nè potere giustificare le sue minaccie : mandar sossopra cielo e terra senza nessun motivo. La Repubblica genovese aver sempre fatto, ed esser per fare grande stima dell1 amicizia di lui, e gran conto delle formidabili sue forze, con questo però che non si offendala coscienza: dal qual proponimento, niun timore essere per ritrargli, perchè confidare nell' ajuto di Colui, la cui ira e le cui forze sono
| |
Italia Pontefice Italia Genova Federico Pontefice Persona Persona Roma Repubblica Prelati Concilio Chiesa Federico Repubblica Colui
|