Storia della Repubblica di Genova di Carlo Varese
LIBRO QUARTO. 327
bandiva gli ostinati, rovinavagli nelle case e nelle 1241 possessioni , multavagli nelle borse , procedeva in somma con tanto polso che quegli stessi cui era stato perdonato, 0 temessero si ponessero loro le mani addosso, o volessero tirarsi indietro per fare, come si suol dire , più lungo salto, andavano in volontario esiglio, e ricoveravano prima a Busalla e a Ronco da Guglielmo Spinola, poi si congiungevano all'Eboli, che s'era inoltrato, e stringeva d' assedio il castello di Voltaggio.
Era il castello di Voltaggio la seconda chiave della Liguria dalla parte di Lombardia, e 1' Eboli volca recarsela in mano : per la qual cosa, lo combatteva con ogni possa, ma virilmente propulsarono gli assalti quei che lo tenevano in custodia • pure avrebbero dovuto cedere se il Podestà cui premeva conservar quella rocca quanto premeva all' Eboli di espugnarla, non avesse mandato in buon punto un soccorso di fanti e di cavalli i quali allargavano prima 1' assedio, poi costringevano 1' Eboli a levarlo. N' andava egli colle sue genti da Voltaggio alla terra di Gaviglione, il cui castello otteneva a patti e incontanente spianava.
Dall' altra parte il Pallavicino s' ingegnava di farsi innanzi ma con' pochi frutti. Combatteva però la terra di Zolasco e la sforzava : poi andava sotto Levanto ; ma Levanto più gagliarda di Zolasco e meglio presidiata di paesani risoluti, stava ferma ed era invano combattuta: qneste per allora furono le faccende di terra.
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