Storia della Repubblica di Genova di Carlo Varese
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1341 devano in tutto da quelle dell' Eboli il quale col dar le spalle, obbligavalo a non aspettar l'incontro del nemico più grosso. Difatti il Podestà giungeva appena a Sestri che già udiva come il territorio della Repubblica fosse, anche da quella parte sgombro d' ogni nemico. Restava dunque si sgombrasse la riviera occidentale ; impresa più dura, sì perchè il Da Mare la proteggeva per acqua, si perchè quei popoli aveano colla Repubblica una ruggine molto antica. Le cose doveanvi dunque andar assai più per le lunghe ; ma prima di venirne a questa fastidiosa narrazione di minuta guerra, diremo come la Repubblica si liberasse da quella spina del Da Mare, cui non avea ancora potuto cogliere, per dargli, come, avrebbe voluto, una solenne picchiata.
Erasi l'astuto Ammiraglio imperiale ritirato col-. l'armata a Savona, e s' era chiuso in porto con certe palafitte di grosse antenne, i cavalli di frisia della marina: avea di più fortificate le rive con ripari di legno assai gagliardi, per cui se ne stava colà molto al sicuro. La Repubblica, rimbarcate quelle sue schiere elette, e rifornita la flotta d'ogni arnese, mandavala, guidata da un Guglielmo Ga-bernia, a fare al Da Mare quel più di male che avesse saputo. Il Gabernia andava, schiera vasi dinanzi al porto di Savona, e osservava. Spasimava di trovar la via del penetrare, ma era indarno: bisognava star sull' ancore senza prò, e mangiarsi intanto fin le falangi delle dita. Pure, tentava cosi i ripari delle rive che gì' interstizii delle palaGtte
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