Storia della Repubblica di Genova di Carlo Varese
3:v± storia di genova
114* e Genova, avvisando di non potere da se, farvi fronte, spediva Ambasciatori a Venezia, pregandola perchè volesse, a tenore dei patti giurati nelle mani del Papa, mandarle efficace soccorso. Non era il Senato senza timore che Cesare, ove gli fosse venuto fatto porre un piè stabile su Genova , seriamente pensasse a por l'altro su Venezia: si affrettava quindi avviare, sotto la condotta di Andrea Tiepolo, sessanta galee ; ma vogliono gli storici di quella Repubblica che questa flotta, non oltrepassasse Durazzo d'Albania, perchè giunta in quelle acque, udiva che già l'armata ligure avea presso a Corsica dato alla imperiale una buona picchiata ; della quale vittoria, che pur dovrebbe aver fatto strepito, non troviamo particolari negli annali liguri. Certo è che il Tiepolo non venne, ma Genova fu pronta ad armare ottantatre galee, tredici galeazze e tre grosse navi, con che veniva ad equiparare le forze nemiche, ed a porsi in grado di combatterle, nè senza speranza di vantaggio.
Fu gjande più che per l'addietro non fosse mai stata 1' apparenza dei guerrieri apparecchii : voleasi con ciò riverberar sugli animi : le navi della novella flotta furono tutte dipinte a bianco con croci vermiglie , lasciato il color giallo eh' era stato fino a quel giorno il color usato dalla città : lo stendardo della Repubblica sventolava sulle antenne dei bastimenti accanto a quello di Venezia: San Giorgio e San Teodoro (San Teodoro non avea ancora ceduto a San Marco l'onore di proteggere Venezia ) go-
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