Storia della Repubblica di Genova di Carlo Varese
libro quarto 357
che a renderle vane fosse sola una via, quella di 124* riacquistar Vintimiglia, Albenga, ma più di tutto Savona. Savona, dicevano, essere perpetuo ricetto dei nemici ; essere l'arco da cui partirebbero continuamente nembi di saette : temesse la Repubblica non un giorno ne escisse una avvelenata che aprisse insanabile piaga. Si togliesse quella spina dalle carni o cagionerebbe gangrena. Badassero al come il Da Mare avea condotta quella guerra lenta ma distruggitrice : dicessero se avrebbe potuto sortire se Savona non era, o se sortito, avrebbé potuto schivare le battaglie nelle quali senz' altro sarebbe rimasto conquiso. Disperassero di far qualche buon frutto se prima non volgevano i pensieri a ridur Savona.
Erano questi senza dubbio savissimi pareri, e ufi il Consiglio che della loro saviezza era persuaso, risolveva si facesse l'estremo della possa per riacquistare quell1 importantissimo sito. Metteano quiudi a profitto la stagione invernale per condurre a termine i preparativi, e intanto instituivansi segrete pratiche coi Marchesi di Monferrato, di Finale e di Ce va perchè ne agevolassero la riescila. Pensavano che quei feudatarii, stanchi d'una guerra la quale fino a quel giorno non avea loro fruttato gran che, nè era per fruttare in progresso, doveano essersi avveduti eh' erano nelle mani di Federico come gli stromenti in quelle del fabbro, il quale se ne serve finché n' ha d'uopo, e gli getta sdegnoso, nè più gli onora d'un guardo fin
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