Storia della Repubblica di Genova di Carlo Varese
ll#ro quarto. 361
eoa cinquantasei galee: ordinava ai Pisani di porsi 1943 in mare con quel più che potevano di navilio, e vi si ponevano con ottanta galee armate, obbedienti al loro Podestà Buonaccorso di Palude : ordinava anche ad Enzo e al Lancia di raccor gente più cappata che numerosa, e di correre al soccorso per terra. Le quali cose come si seppero in Savona, diedero animo agli assediati, e mossero a concitazione coloro che governavano la guerra per la Repubblica. Radunava il Podestà il gran Consiglio nella Chiesa di Santa Reparata, esponeva i grandissimi apparecchii dei aemici, la scarsezza della vettovaglia, posciachè era in queir anno incresciosa carestia sì in Genova jche nelle riviere; e domandava dicesse ciascuno il suo parere per avvisare al meglio ; se si avesse cioè a mantener T assedio o a scioglierlo. Pareva duro a molti perdere il frutto di tante fatiche, di tante spese quando s' era B lì per coglierlo : parea vergogna ritirarsi al primo indizio di pericolo, alla semplice minaccia d* un nemico le cui forze per terra, quanto poco fossero d^ temere, avealo, non era molto, mostrato; e che per mare poco più poteva fuorché infestar la riviera con correrie e saccheggi; danni questi, gridavano, da non contarsi quando apparivano certezze di ben superiori compensi. Opinavano perciò s'avesse a seguitar 1"impresa, fortificandosi con opportuni e gagliardi ripari, e tentando con vigorosi e subiti assalti una città già vicina a cedere perchè rifinita di tutto. Altri volgevano in coi*-
| |
Pisani Podestà Buonaccorso Palude Enzo Lancia Savona Repubblica Podestà Consiglio Chiesa Santa Reparata Genova
|
