Storia della Repubblica di Genova di Carlo Varese

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      1144 città se prima non liberavalo dalla Scomunica non renderebbe un palmo di terra, non un prigione se non assolvevalo in faccia al mondo delle censure : ricupererebbe Viterbo : Lui stesso asse-dierebbe in Roma. » Così minacciava, nè stava contento alle minaccie. Ordinava alle sue squadre di stringersi più e più alla capitale del mondo cattolico per cui il Papa, vedendosi colà mal sicuro, pensava seriamente a deludere Y astuto suo persecutore, allontanandosi da Roma per ridursi in luogo da cui potesse, senza rischio della vita o della libertà fulminar coli' armi che sole gli rima-neano, gli anatemi. Erangli le vie di terra tutte chiuse posciachè le truppe imperiali occupavano ogni passo, sebbene molte e molte città della lega opponessero sempre buona fronte al loro tiranno. Non restavagli che la via del mare ; ma la memoria di quanto era poco prima avvenuto ai Prelati chiamati a Roma da Gregorio, lo rendea guardingo. Scriveva però quanto più segretamente potea ai capi del Consiglio di Genova : esponeva le proprie angustie, le mire di Federico, la necessità di deluderlo : raccomandavasi alla pietà de' suoi concittadini: mandassergli una flotta, ma badassero a non destar sospetti : operassero più cogl' inganni che colla forza : riescirebbero meglio e senza molti dispendii. Soprattutto, venissero presto, sì perchè il pericolo suo incalzava, sì perchè avrebbero così antivedute le insidie di Federico che avea gli occhi aperti. Finiva pregando gli si conducessero Alberto,


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Storia della Repubblica di Genova
Dalla sua origine sino al 1814 (Tomo Primo)
di Carlo Varese
Tipogr. D'Yves Gravier
1835 pagine 423

   

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