Storia della Repubblica di Genova di Carlo Varese

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      libro quarto. 373
      nessuna rimase intatta: molte ne affondò la spa- 114S-1 ventosa tempesta, molte ne stracciò, molte ne infranse cacciandole le une contro le altre con incredibile furore. Tanta fu la rabbia del turbine che spezzò il molo il quale avea pure resistito all'urto di molti secoli e che quasi ad ogni anno riceveva rinforzi d'angoli salienti e di robustissime controscarpe.
      Fu per questo spaventevole accidente gravemente costernata la Repubblica. Temeva non il nemico, sempre intento a cavar profitto d^lle angustie di Genova, si partisse da' suoi porti per farle impeto addosso. Pubblicava però un decreto col quale vietava a chicchefosse d' abbandonare la città e il dominio, e imponeva a tutti che, lasciate le private faccende e i traffichi, stessero in pronto a sovvenire alla patria se il bisogno lo avesse richiesto. Prescriveva intanto si riedificasse il molo, si riordinasse la flotta, fresche provvigioni s'introducessero nelle canove, numeroso attrezzo si levasse dalle darsene e dagli arsenali, tutto in somma si riparasse con sollecitudine e con amore: e cosi face vasi.
      Introducevasi altresì in quell' anno qualche variazione nel regolamento del foro. Decretavasi non s' avessero più in avvenire a scegliere per le cause civili giudici stranieri: si prendessero nel seno dei cittadini, locche accennava 0 maggior confidenza e miglioramento di costumi, o trionfo dei mestatori di queste faccende. Vedremo in progresso


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Storia della Repubblica di Genova
Dalla sua origine sino al 1814 (Tomo Primo)
di Carlo Varese
Tipogr. D'Yves Gravier
1835 pagine 423

   

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Repubblica Genova