Storia della Repubblica di Genova di Carlo Varese

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      libro quarto. 377
      umori di Sicilia, o per se, 0 di concerto col 1*48 Papa, noi so bene : certo questi apparecchii di Federico obbligayanla a star sulle difese, sebbene mandasse al Re di Francia il promesso navilio, il quale poi, giova qui dirlo in onore del vero, giunto sulle coste di Siria, bruttavasi di una brutta macchia, ricusando ai Crociati un servizio di trasporti che gli si chiedeva in nome di Cristo, perchè non si voleva pagare a un prezzo eccessivo imposto dalla cupidigia.
      Genova dunque chiamava di Piacenza una eletta banda di quattrocento fanti ; raccoglieva cavalli nella città e nel dominio, rinforzava i luoghi più esposti, teneasi in somma parata così a respingere che ad aggredire per quanto il consentivano le forze sue pressoché esauste. Federico allora riceveva a Parma un crollo che inanimava i Genovesi ad offendere con qualche maggior frutto. Le truppe di molte città lombarde s'erano ritirate a campo intorno a Parma per farvi testa al grosso dell'esercito imperiale: erano Milanesi, Bresciani, Mantovani, Bolognesi, Veneziani, Ferraresi e Genovesi ; questi in numero di seicento mandativi come ausiliarii dalla Repubblica. Federico gli assediava da quasi due anni ; e sì per mettere i suoi al riparo, e sì per aprire una piaga mortale alla città, fondava R a due passi una città novella che chiamava Vittoria ; e già u erano disegnate le strade, le piazze, gli edifìzii principali, e già cinta di mura e di fossa somministrava asilo nel verno


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Storia della Repubblica di Genova
Dalla sua origine sino al 1814 (Tomo Primo)
di Carlo Varese
Tipogr. D'Yves Gravier
1835 pagine 423

   

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