Storia della Repubblica di Genova di Carlo Varese

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      1248 come presentiva averle presto a mancare, i sussidii che fino a quel giorno V aveano sostenuta.
      Se il partito di Federico andava scemando per le avversità, quello del Pontefice doveva in conseguenza rinfrancarsi per le prosperità, e si rinfrancava. Pochi Papi ebbero la fermezza e la perseveranza del quarto Innocenzo : era egli stato inesorabil sempre a qualunque iniziativa di pace proposta dall'Imperatore: l'era stato quando vedeasi pressoché ridotto a stremo ; non potea cedere quando risorgeva la sua fortuna. Federico avea di vero più d' una volta chiesto d' essere rimesso in grazia della Santa Sede; ma è da credere ch'egli non lo desiderasse se non se per venire più facilmente a'suoi fini. Difatti, intanto che sollecitava presso i Pontefici coli'intermezzo degli altri Principi, non cessava di far risuonare i concilii dei Monarchi delle sue lagnanze contro Roma ed il Clero : tentavagli poi con lettere nelle quali non risparmiava nè CardinaliVescovi, fatti strapotenti, diceva, dalle decime esorbitanti, dalle elemosine, e da quel rispetto in che sapeano tenere la nobiltà e il popolo. Rammentava i tempi primitivi della Chiesa, quando i ministri di Gesù Cristo assoggettavansi i popoli e i Re non già colle armi e le -scomuniche, ma si piuttosto colla santità dei costumi, la povertà e le privazioni. Gridava incomportabile il giogo che i Pontefici voleano imporre ai Monarchi: rammentassero, lui essere un pretesto alle persecuzioni, non lo scopo principale :


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Storia della Repubblica di Genova
Dalla sua origine sino al 1814 (Tomo Primo)
di Carlo Varese
Tipogr. D'Yves Gravier
1835 pagine 423

   

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