Storia della Repubblica di Genova di Carlo Varese
libro quarto. 381
le temessero per sè, se le aspettassero : yi si op- 1248 ponessero fin che ne aveano il tempo, per quanto Fossero loro care le dignità e le prerogative di chi ha mandato dal cielo di governare.
Queste querele e questi incitamenti, ferivano nel cuore il Pontefice, sì perchè disvelavano la sua politica, e sì perchè di vero gli scemavano il partito. Ricusava perciò ogni componimento : la vittoria di Parma rallegra vàio, e confortavate a raddoppiare i colpi per abbattere finalmente l'abbonito rivale the già tentennava. Rinvigoriva l'assedio di Forlì che prendeva: prendeva anche For-linpopoli, Cervia , Cesena , Imola, Ravenna e Faenza. Piibellava Rimini, ricuperava insomma a poco a poco tutto l'antico patrimonio, e sollecitava il Consiglio di Genova a prendere coi fuorusciti straordinarie misure di rigore.
Ma se da una parte il Pontefice attendeva a 1*49-1*5! percuoter quelli tra i suoi concittadini che aveangli negato assistenza e favore, dall' altra i nipoti di lui attendevano a riacquistargli alla patria coi buoni ufficii e le persuasive. Piacemi dire un pò alla distesa di queste belle e pietose gare. Tra tante scéne macchiate di violenze e di sangue debb' essere permésso alte storico fermarsi con compiacenza su quelle poche pagine che onorano i fàsti di qualunque più civile nazione : questi fortunati incontri non rallegrano troppo di spesso chi narra, a così esprimermi , la vita di un popolo salito a molta gloria pei soliti gradini dell'armi, dell'astuzia, e della prepotenza.
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