Storia della Repubblica di Genova di Carlo Varese

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      386 storia di genovaia5i-ia53essere in dritto di chiederla, dicevano, ch'era ancora in tutti tanta virtù, tanto coraggio ad ottenerla colla forza. Dunque avrebbero combattuto dieci anni, avrebbero sagrificato vite e sostanze per tornare alle antiche catene? Non si cedesse d'un filo, instavano, non si rimettesse dall' armi senza la coedizione dell' indipendenza. » Certo erano queste generose parole, ma le parole generose quaudo i cuori battono lenti, sono vani suoni. Già il Podestà, eh' era un Menabue Torricello , s' era partito dalla città con un esercito assai fiorito: già dava il guasto al contado, già occupava i colli sovrastanti a Savona. Ricominciava una guerra che, stando alle apparenze, dovea essere sterminatrice : vinceva la prudenza, vinceva la stanchezza, vinceva il desiderio di riposare dopo sì lunghi travagli, di rinverdire per commercio e per industria dopo tante penurie e tante tribolazioni. Univansi i capi di tutti i paesi ribellati, e insieme con essi il Marchese Del Carretto, i quali, convinti della inutilità di persistere in una contesa che per nessuna maniera poteva riescir loro fruttuosa, determinarono di chiedere pace : fu però fermato s' avesse a porre per condizione essenziale che la Repubblica, riconfermando tutti gli antichi patti, e concedendo una dimenticanza senza eccezioni, consentirebbe ai popoli che si rimettevano sotto la sua dominazione i diritti della cittadinanza di Genova. Accettava la Repubblica, con che le fosse lecito prendere quelle misure più ovvie ad impe-


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Storia della Repubblica di Genova
Dalla sua origine sino al 1814 (Tomo Primo)
di Carlo Varese
Tipogr. D'Yves Gravier
1835 pagine 423

   

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