Storia della Repubblica di Genova di Carlo Varese
libro quarto. 3g3
che nel tempo in cui parlavasi di trattative e 1254 di pace, e più in quello che correva tra la sentenza di Firenze e la mora concessa a Pisa perchè ordinasse conseguentemente all' accettazione, erano avvenuti casi che la situazione di questa Repubblica rendevano meno pericolosa. Giova qui riassumere i più importanti, in quello almeno che fanno all' uopo nostro.
Le cose di Corrado, quaniunqne non gli fossero ,^55 riescite felicissime in Italia, non erano però au-date cosi a male come pareva dovessero andare stando alle prime apparenze. Manfredi bastardo di Federico era stato da Corrado stesso mandato a governar la Sicilia col titolo di Principe di Taranto. Era Manfredi, comechè in età assai giovanile siccome quegli che non toccava i vent' anni, accorto quant' uomo esser possa in età più matura : avvisava a far suo il bel regno eh' egli dovea go-veruare a nome altrui. Dissimulava i torti che T invidia di Corrado gli faceva, attendeva ad amicarsi i Baroni e i popoli i quali già aveano conosciuto quanta fosse differenza tra l'indole dolce umana e benefica di lui che consideravano come Italiano, e Y indole fiera ed orgogliosa del Principe tedesco a cui già s'imputava la morte d'Arrigo suo fratello legittimo, giovinetto imberbe che moriva di veleno in Melfi. Dissi che il tenevano d'indole umana e dolce, e forse era; senonchè lo tormentava smania di regno, di tutte la più rabbiosa : l'indole umana e dolce cedeva alla indi-
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