Storia della Repubblica di Genova di Carlo Varese
libro quarto. 399
dall' altro lato c sei terrebbero, ne cesserebbero 1156 dall'armi se non di comune accordo. Il Guiscardo riportava a Lucca ed a Firenze lo stendardo di San Giorgio perchè sventolasse tra le falangi amiche, Pisa frattanto, o la pungesse Manfredi, o confidasse nella celerità delle mosse, o avuto sentore dell' alleanza tra Firenze e Genova volesse tentar di fiaccarne una per venir poi con miglior frutto sull' altra, fatta presta ma poco scelta accolta di gente, andava prima a stuzzicar Toscana movendo in sul contado di Lucca al castello di Ponte a Serchio. L* esperimento tornavale felice perchè rie-sciva addosso ai Lucchesi e fieramente gli spennava; ma accorrevano quei di Firenze, riunivano le sgominate schiere, le riconducevano ad oste sui Pisani che raggiungevano ai confini delle castella di Ripafratta e di Castiglione : là, costrin-gevangli a battaglia, rompevangli, molti ne ammazzavano , molti ne buttavano nel Serchio dove affogavano, molti ne prendevan prigioni, e il rimanente mandavano in fuga. Perlocchè, dettavano poi più dure condizioni di pace che a noi non tocca dire.
E Genova dal canto suo, dava anch' essa il suo tracollo alla sconsigliata rivale che tornava a pruo-vare quanto male un popolo confidi nell' ajuto dello straniero. Udita la rotta tocca dai nemici sul Serchio , mandava in mare ottanta galee e molti altri legni minori, e le sue squadre di terra a campo presso Lerici, stringendole prima d' assedio
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