Storia della Repubblica di Genova di Carlo Varese
libro quarto 4<)3
rissimo per virtù e coraggio non superabili. La storia lo incolpa d'aver travagliata Y Italia piuttosto per ambizione privata e per odio personale alla casa di Svevia che per desiderio di farla libera dallo straniero. Certo fu questo un gran fallo, ma a noi non tocca giudicarlo più che non abbiamo fatto narrando gli avvenimenti. Checchenesia, dolevasi altamente Genova cui veniva meno un cittadino che avea riverberato su di lei il più bel lustro della tiara, e le era stato larghissimo d' ogni protezione. Egli otteneva un elogio ben lusinghiero in ciò che le genti dissero di lui. « Gli uomini come Innocenzo, o non dovrebbero nascer mai, o non mai morire. » La notizia di questa morte, non fermava in via la legazione, la quale proseguiva per a Roma onde ottenere dal successore d'Innocenzo la desiderata protezione. Veniva al trono dei Pontefici Rinaldo dei Conti di Segna, d'Agnani, Vescovo d' Ostia, il quale assumeva il nome di Alessandro IV: Buono, mansueto, Alessandro inclinava alle conciliazioni : non dovea perciò seguire in tutto la politica degli ultimi suoi antecessori : volea contentar Genova ma non disgustar Pisa ; epperò, cominciava dal liberar questa dalle censure colle quali V avea Innocenzo colpita; poi prométteva interporsi per comporre le differenze tra le due rivali. S'inter-ponea di fatto, ma come solevano interporsi i Papi : in ciò non deviava. Pregavale per mezzo di due suoi legati cavalieri del Tempio, di dimettere te gare, e di unire invece le loro forze per soccor-
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