Storia popolare di Genova di Mariano Bargellini

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      INTRODUZIONE VTTal di fuori, e il popolo, sempre tradito perchè sempre fidente, accolse volentieri, come eguali, coloro di cui poco prima avea combattuto l'orgogliosa superiorità. Ben presto la educazione, il prestigio della nascita e della ricchezza, traggono a loro gli animi semplici e facilmente ammiratori della plebe, ed essi, quasi vinti dall'influsso della vita cittadinesca, giustificarono sul principio questa devozione, mescendosi al popolo e capitanandolo nelle prime splendide imprese, che resero noto e temuto all' esterno il nome genovese.
      Sotto gli auspici di questa fratellevole concordia dell' elemento popolare e dell' elemento aristocratico, furono inaugurate le prime conquiste in Oriente che aprirono la strada alla futura potenza della nazione; cioè la presa di Cesarea, le spedizioni di Spagna e la resistenza al primo Federigo. Ma la nobiltà, in cui, passato quel primo impeto generoso e necessario, era risorta l'antica indole orgogliosa ed intollerante d' ogni freno, poiché ebbe ottenuti dalla fidanza dei popolo, cresciuta pei servigi resi alla repubblica, tatti gli uffici più rilevanti dello Stato, credè appartenergli per diritto ciò che gli era accordato per deferenza, e d' ora innanzi riguardò il popolo non come il principio ma come lo strumento della sua potenza.
      (losi la tirannide aristocratica feudale, conservando tutti i difetti della sua natura e poche delle cavalleresche qualità dei fieri castellani d' un tempo, si trasformava in tirannide aristocratica civile.
      Poiché i nobili si ebbero assicurato il potere, cominciarono a contenderselo; quindi in sul principio le basse invidie, gli odii segreti, poi le aperte discordie, le grida e i tumulti in piazza, r effusione del sangue cittadino versato per la prima volta nelle ambiziose contese fra gli Avvocati e i Castelli.
      In seguito il timore del secondo Federigo, poi le guerre feroci contro i Pisani e i Veneziani, i trionfi della Meloria e di Curzola, e gli ampi possessi acquistati in Grecia, in Asia e nel Mar Nero, distraendo gli ambiziosi con l'ansia del pericolo, la gioja delle vittorie e la soddisfazione della potenza cresciuta, se non aveano spente le ire, le aveano almeno addormentate.
      Senonchè la lotta fra il papato e l'impero avendo seminata in Italia una nuova zizzania, non tardò essa a germogliare in un terreno cosi ben disposto a riceverla, e il furore della guerra civile risorse in breve più tremendo nel nome delle sciagurate fazioni Guelfa e Ghibellina. Doria e Spi-
     


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Storia popolare di Genova
dalla sua origine sino ai nostri tempi (Volume Primo)
di Mariano Bargellini
Enrico Monti Genova
1856 pagine 607

   

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