Storia popolare di Genova di Mariano Bargellini
14 STORIAgobardi ripassarono l'Appennino, lasciando ai popoli danneggiati sola la vita e la libertà. La quale ultima non avrebbero forse potuta conservare, se la lontananza dei paesi conquistati e la difficoltà di poterli tenere non avesse liberati i Genovesi e gli altri Liguri da una oppressione più lunga e più dura. Così stette Genova lungo tempo libera dal dominio e dalla presenza dello straniero, finché Liutprando, che avea da poco tempo fatti convertire i Longobardi dall'arianesimo al catolicismo, venne ad accogliervi le ceneri di S. Agostino tradotte dall' Africa in Sardegna, e di li a Genova (726) per Milano : nella quale occasione trattò la città amichevolmente e in modo tutto diverso dal suo predecessore. Intanto le discordie, originate dal poco saldo vincolo degli ordinamenti feudali, e la guerra accanita e continua, fatta con ogni mezzo dai Papi ai Longobardi, avevano indebolito il regno di questi ultimi, e impeditogli di allargarsi a tutta P Italia, riunendola sotto una sola dominazione, finché le invasioni dei Franchi, provocate ugualmente da Roma, posero la corona d'Italia sulla fronte di Carlomagno col titolo d'imperatore.
I nomi non hanno virtù di risuscitare le cose morte, ma offrono spesso ai potenti un pretesto, per usurpare ciò che non gli appartiene: e così avvenne in questo caso : perchè Carlo e i suoi successori, come eredi legittimi del dominio romano, si arrogarono il diritto di largire immunità e privilegi , di togliere e donare la libertà alle città e ai popoli, di vendere e di comprare le terre d'Italia, secondochè loro tornava più utile ; e quando i popoli fatti accorti si levarono a protestare contro P arbitrio e P usurpazione, loro fu risposto con gli eserciti di Barbarossa e gli incendii delle città.
Dopo la vittoria di Carlo, vogliono alcuni, quantunque non sia certo, che un Conte col titolo di Governatore fosse mandato a Genova; il che, anche se fosse vero, P indipendenza durata posteriormente in Genova dimostra che P autorità dei Governatori Franchi non tolse via le instituzioni e il reggimento proprio ai Genovesi. In seguito Lotario, il quale avea ereditata da suo padre Lodovico Pio la corona dell' Italia, desideroso di accendere un lume fra le tenebre di tanta ignoranza, erigeva otto scuole, fra le quali una in Pavia, dove era data facoltà ai Genovesi di potere intervenire.
Fino ad ora le popolazioni italiche avevano avuto a temere soltanto le incursioni dei nemici di terraferma, ma circa questi tempi le genti marittime specialmente si videro minacciate da sventure maggiormente piene di trepidazione e di timore, perchè meno prevedute.
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Storia popolare di Genova
dalla sua origine sino ai nostri tempi (Volume Primo)
di Mariano Bargellini
Enrico Monti Genova 1856
pagine 607 |
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Pagina (26/637)
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