Storia popolare di Genova di Mariano Bargellini
22 storia di genovale loro derrate e di interrompere ogni commercio con Genova, che ebbe a soffrire assai da questo divieto, siccome quella che traeva grande abbondanza delle cose necessarie alla vita da codesti paesi.
Gli odii si fecero in seguito anche pił aspri, quando i Pisani (1070) tentarono di impadronirsi dei possedimenti che i Genovesi avevano in Corsica, onde questi, lasciandosi guidare pił dall'affetto che dalla ragione, fatte unire sei galere armate ad altrettante cariche di merci per l'Africa, ordinarono che entrate in Arno dessero il guasto a tutto ciņ che apparteneva ai Pisani.
Ma questa impresa, risoluta tanto temerariamente, ebbe un risultato infelice, poiché delle dodici navi assalile dai Pisani, le sei spedite soltanto si salvarono, l'altre col carico caddero in mano dei nemici. Anche questa volta un Papa, Vittore III, rimise d'accordo le due nemiche repubbliche, stimolandole ad assaltare un'altra tribł araba, la quale avea allargato il suo dominio nell'Africa, e pirateggiava anche pił ferocemente dei passati Saraceni. Soccorsi da altri popoli italiani, mossi ugualmente dai conforti del Pontefice, i Pisani e i Genovesi approdarono (1088) all'Africa. GliZeiridi, tale era il nome di codesti Arabi, sconfģtti in una battaglia in cui, come inverosimilmente narrano i cronicisti, ebbero centomila uomini uccisi, pór-derono due delle principali loro cittą, Sibila ed Al-Mahadia. Il loro re, venuto a patti, conservņ lo Stato confessandosi tributario del Pontefice.
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Storia popolare di Genova
dalla sua origine sino ai nostri tempi (Volume Primo)
di Mariano Bargellini
Enrico Monti Genova 1856
pagine 607 |
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Pagina (34/637)
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