Storia popolare di Genova di Mariano Bargellini

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      e i Genovesi recavano seco loro biscotto in abbondanza, otri pieni d'acqua, artefici peritissimi nella costruzione d'opere belliche. Cento di questi, scelti fra i migliori, furono impiegali a fabbricare catapulte, mangani, arieti, scale ; costruirono, fra le altre, due torri mobili, di struttura ed altezza straordinaria , fasciate di cuoio contro gli incendii, con ponti levatoi, armate di falci e di arieti per battere in breccia le mura ; delle quali gli autori di quell' età parlano con tanto sentimento di maraviglia, che il Tasso ne ha riprodotta la descrizione nel suo poema.
      Il 15 di luglio 1099 i Crociati andavano all'assalto; si combattè tutto il giorno : i Saraceni si difesero disperatamente, e la sera 1' esercito cristiano si riduceva negli alloggiamenti stanco e sanguinoso, ma confidente e risoluto di rinnovare la prova il giorno venturo. Al mattino la lotta ricominciò con egual furore ; dopo lungo combattere la torre comandata da Goffredo, riuscita ad accostarsi alle mura, gittava il suo ponte, e i Cristiani penetrarono in città. L'altra torre, su cui erano Raimondo conte di Tolosa ed Embriaco capitano dei Genovesi, avendo dovuto lottare con ostacoli maggiori , otteneva finalmente il medesimo successo. Vinte le porte, i Cristiani si versarono nella città santa dietro i Mussulmani fuggenti ; la pugna era divenuta una strage; diecimila cadaveri contaminarono il tempio del Signore; e i Crociati combattevano, uccidevano e morivano in nome di Colui che venne in terra a bandire la fratellanza e la pace.
      Il console Embriaco, passato poco tempo dal suo ritorno trionfale alla patria, riceveva (1100) ordine di partire nuovamente per la Siria. Messosi alla vela con 27 galee e 6 navi, approdò a Laodicea, dove trovò le cose dei Cristiani non più in quello stato di floridità nel quale l'aveva lasciate, poiché 1' esercito era ridotto a piccol numero di soldati. Boemondo principe d'Antiochia, addentratosi nell' interno dell' Asia oltre F Eufrate, era stato fatto prigioniero, Goffredo capitano principale dei Cristiani e Re di Gerusalemme essendo morto di pestilenza, era necessario il sostituire dei nuovi n» ngì vuoti principati * Saputo F arrivo dei Genovesi ; i principali capitani, e con essi il patriarca, convennero in Laodicea per interrogare, sovra un affare di tanto rilievo, il voto di coloro che erano stati i più caldi sostenitori delle imprese dei Cristiani in Oriente. A Tancredi, Y eroe delle Crociate e parente di Boemondo, fu assegnato il regno di Antiochia ; Baldovino, stimolato ad accettare quello di Gerusalemme, non volle se non
     


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Storia popolare di Genova
dalla sua origine sino ai nostri tempi (Volume Primo)
di Mariano Bargellini
Enrico Monti Genova
1856 pagine 607

   

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