Storia popolare di Genova di Mariano Bargellini
56 storia di genovae ne condusse a Genova gli abitanti fatti prigioni. Neil'anno dopo (1126) un' altra flotta con sopraccarico di fanti e cavalli, sbarcata a bocca d'Arno, battuti i Pisani, entrava in Maremma dove espugnò Vado, e riprese Piombino , che insieme con S. Angelo di Corsica era rivenuto in mano dei Pisani.
La gioja però di questa sequela di vittorie era intorbidata dalla nuova, che Papa Onorio II, ad istigazione dei Pisani che commerciavano in Roma, e cedendo alle istanze di Ruggero arcivescovo, aveva di nuovo ridonato a questo la supremazia sulle diocesi di Corsica, per la quale tanto sangue era stato sparso, avvenuti tanti incendi di terre, e morti e prigionie di cittadini. Cosi questa guerra fraterna andò continuando, secondo P antico sistema, di depredazioni e scorrerie scambievoli, quantunque il vantaggio rimanesse più spesso ai Genovesi, come a popolo giovine e sul crescere della loro potenza, mentre quella dei Pisani andava piuttosto declinando, e la lotta che essi sostenevano fosse più per mantenere P acquistato che per allargare i loro possessi.
Nel 1129 una flotta genovese di sedici galere, incontrati i Pisani vicino a Messina, li costringeva a cercare scampo a terra, nei sobborghi dove li seguitarono , e se non fosse stato P ajuto che loro porsero i Messinesi e P intervento conciliativo delle autorità della città, la flotta pisana sarebbe stata completamente distrutta. In questo tempo (1130) Innocenzo II papa, fuggito alle persecuzioni di Anacleto anti-papa, passava per Genova per rifugiarsi in Francia, e meditando di valersi degli ajuti delle due città contro i suoi nemici, faceva promettere ai cittadini di intermettere le ostilità contro Pisa, finché al suo ritorno egli si sarebbe adoperato per comporli stabilmente.
Tirati al suo partito Lodovico VI di Francia, Enrico I d'Inghilterra e Lotario re di Germania, Innocenzo ritornò in Genova accompagnato da Bernardo di Chiaravalle, il quale non accettò il vescovato della città offertogli, e consacrato il nuovo arcivescovo Siro, riusci il pontefice finalmente a conchiudere la pace fra Pisani e i Genovesi in Corneto, con l'obbligazione che amendue i popoli avrebbero riunito le loro flotte, per tórre Civitavecchia dalle mani dei fautori dell' anti-papa.
Presa Civitavecchia, e fatta 1' unione dei due popoli più salda dalla vittoria, amendue si quietarono alla soluzione data dal Papa intorno ai vescovadi di Corsica, cioè che essi venissero divisi in numero uguale fra P arcivescovo di Pisa e quel di Genova.
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Storia popolare di Genova
dalla sua origine sino ai nostri tempi (Volume Primo)
di Mariano Bargellini
Enrico Monti Genova 1856
pagine 607 |
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Pagina (48/637)
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