Storia popolare di Genova di Mariano Bargellini
DI GENOVA 41
Finalmente fu deciso che i consoli, a cui spirava il tempo dell'autorità, ritornassero a render conto dei successi ottenuti, e portando seco il danaro del Comune, sollecitassero nuovi ordini e rinforzi.
L'esercito, ingrossato dalle truppe di Don Raimondo e da altri cristiani convenuti alla fama della presa d' Almeria, e per i vantaggi religiosi che i Pontefici offerivano ai crociati di Spagna ugualmente che a quelli di Palestina, venne sotto Tortosa. Fu presa primieramente la Moschea posta in luogo eminente fuori delle mura, e piantate ivi le macchine, i Mori della città ne furono tanto bersagliati, e gli edifìzi cosi rovinati, che gli abitanti e il presidio furono costretti a rifugiarsi nella fortezza eretta al lato opposto della città, con mura solidissime ed un largo fosso che la circondava. L'esercito entrò nella città abbandonata, ma esposto al trarre della fortezza che la domina, non potè mantenervisi. La mole gigantesca della cittadella e il fosso larghissimo scoraggiava molti degli assediami : i Genovesi proposero di riempirlo con massi staccati dal monte, e quantunque P impresa fosse tenuta impossibile dagli altri, riuscirono a colmarlo, e fatte avanzare le macchine, aprirono vaste brecce nelle mura credute inespugnabili.
Allora i Mori, vedendo di non poter più oltre difendersi, proposero di arrendersi, ove non fossero soccorsi fra quaranta giorni, e poiché questi non comparvero nello spazio prefisso, tennero la loro promessa. Il profitto acquistato nella presa di questa seconda città fu poco, o perchè nelle condizioni i Mori avessero salva la roba e le persone, o perchè in tempo dell' assedio trovarono modo di trafugare le cose loro più preziose; e i Genovesi, quantunque si vantaggiassero in gloria, scapitarono nell' utile. Il rumore di queste vittorie avendo corsa P Europa, Fiamminghi, Francesi, Inglesi ed Italiani convenuti da ogni parte alle crociate di Spagna, tolsero in seguito ai Mori Baeza d'Andalusia, e Lisbona in Portogallo.
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Storia popolare di Genova
dalla sua origine sino ai nostri tempi (Volume Primo)
di Mariano Bargellini
Enrico Monti Genova 1856
pagine 607 |
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Pagina (53/637)
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