Storia popolare di Genova di Mariano Bargellini
66 STORIAQuantunque le navi di Palestina non fossero ancora tornate, trenta altre sotto il comando d'Orlando di Camardino e di Bellobruno di Castello, mentre l'imperatore s' avanzava per terra, veleggiarono verso la Sicilia. A Capo Circello vicino al golfo di Napoli si avvennero nella flotta di Tancredi forte di settantatrè galere ; onde i Genovesi, sbattuti già da una tempesta, dinanzi ad una forza tanto maggiore della loro, e molto più commossi dalla falsa notizia che T imperatore fosse morto di peste, si ritirarono a Civitavecchia. Ivi da Enrico, stato costretto a porsi giù per allora dall' impresa per la peste che gli avea decimato l'esercito, fu loro imposto ritornassero; egli stesso sarebbe venuto a Genova per trattar le cose che appartenevano alla spedizione. Venuto, confortò i cittadini a star preparati; al suo ritorno di Germania avrebbe riattaccato nuovamente il regno; intanto per renderli più fiduciosi rinnovava le promesse, e le riconfermava con trattali solenni. Tre anni dopo, udita la morte del suo competitore Tancredi, ritornò di Germania con un esercito potente.
Marevaldo gran siniscalco, di cui abbiamo parlato, quietate le discordie, sollecitava la flotta, e precedeva l'imperatore che fu ricevuto con letizia grandissima, poiché la speranza degli acquisti futuri era aumentata dalle parole che andava spargendo; cioè che la Sicilia sarebbe stata meno sua che dei Genovesi.
Oberto d' Olerano potestà volle esser capo della flotta, che, costeggiando mentre l'esercito seguitava per terra, prese con poca e niuna resistenza Gaeta, poi Napoli. Salerno, già potente repubblica e sede d' una celebre scuola di medicina, presa dopo una intrepida difesa, fu smantellata e messa a sacco. A Messina la squadra genovese si riunì alla pisana, che, tratta dalle medesime ampie promesse, era venuta a coadiuvare l'impresa. Ma il contatto riaccese gli antichi odii : si venne alle mani, al sangue, ai saccheggi ; molte navi pisane furono colate a fondo, e le cose sarebbero state spinte più oltre senza l'interposizione del Marevaldo ; nonostante le ingiurie e i vituperii pisani furono tanti che il podestà genovese ne morì di dolore.
Ottone Del Carretto, eletto a succedergli dal parlamento delle navi, guidò r esercito sotto Catania e disperse i Saraceni, che, alleati della moglie e dei figli del morto re, aveano assediata qùesta città. Restavano a sottomettere nell' isola soltanto Siracusa e Palermo. La prima fu presa per forza dall' armata genovese, la seconda si rese all'esercito dell'imperatore (4194). Essendo
| |
Storia popolare di Genova
dalla sua origine sino ai nostri tempi (Volume Primo)
di Mariano Bargellini
Enrico Monti Genova 1856
pagine 607 |
|
Pagina (80/637)
|
Palestina Orlando Camardino Bellobruno Castello Sicilia Capo Circello Napoli Tancredi Genovesi Civitavecchia Enrico Genova Germania Tancredi Germania Sicilia Genovesi Olerano Gaeta Napoli Messina Marevaldo Del Carretto Catania Saraceni Siracusa Palermo Salerno Essendo
|