Storia popolare di Genova di Mariano Bargellini

Pagina (85/637)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      d i f. e n 0 v a 74
      Ma si avvicinava il tempo in cui l'antico trono dei discendenti di Costantino dovea crollare. La tempesta mosse da dove meno si aspettava ; un colosso cosi grande era rovesciato da un urto leggero; poiché quando ogni energia è spenta nelle nazioni, per l'azione continua e corruttrice dell' assolutismo, le cagioni più lievi bastano a produrre effetti grandissimi.
      Innocenzo III, zelante per tutto ciò che poteva aumentare l'autorità dei pontefici e della chiesa, avea intimata un'altra crociata per ricuperare il regno di Gerusalemme, venuto in mano del Soldano dopo la pace d'Acri. Francesi, Fiamminghi, Tedeschi e Italiani, sotto gli ordini del Marchese di Monferrato, si radunarono a Venezia, che si era obbligata di fornire le navi per trasportare la crociata in Oriente. Ma gran parte di quelli che la componevano, mancando del danaro pattuito al passaggio, convennero in ricambio di aiutare i Veneziani a ricuperare Zara, tolta loro dal re d'Ungheria.
      Nel medesimo tempo Isacco Angelo, imperatore di Costantinopoli, tradito da suo fratello Alessio, e privo degli occhi, era cacciato in prigione. Suo figlio riuscito a scampare, dopo essersi rivolto invano a Innocenzo III, implorava i crociati sotto Zara ad aiutarlo alla liberazione del padre, e a ricuperare il trono. L'avidità e l'ambizione prevalsero negli animi dei capi crociati sovra il sentimento religioso di tanto, che ad onta delle minaccie di Innocenzo, presa Zara, la flotta Veneziana e 1' armata, si volsero contro la capitale dell' impero d'Oriente.
      1 Genovesi, i quali si preparavano a dividere con gli altri cristiani i pericoli della crociata, conosciuta la nuova impresa che questa si era proposta, ricusarono di prendervi parte. La devozione al papa e la gelosia contro i Veneziani, ebbero nqp piccola parte in questa deliberazione. Poiché furono note a Costantinopoli le intenzioni dei crociati, e fu vista la flotta giungere sotto le mura, l'odio, già grande contro i Latini, crebbe fuor di misura nella popolazione greca.
      Ottobono della Croce, il quale mandato da Genova trattava la pace con l'imperatore, mosso dai consigli di questo e dal pericolo della sicurezza personale minacciata, fu obbligato ad abbandonare la capitale senza aver nulla concluso. La snervata e fiacca nazione greca non poteva per lungo tempo far testa alla giovine razza dei rinnovellati popoli d'Occidente; Costantinopoli cadde; i suoi' imperatori fuggirono; il giovine Alessio fece dolorosa esperienza quanto giovi ai deboli l'alleanza dei potenti; Marufflo, l'ultimo che
     


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Storia popolare di Genova
dalla sua origine sino ai nostri tempi (Volume Primo)
di Mariano Bargellini
Enrico Monti Genova
1856 pagine 607

   

Pagina (85/637)






Costantino Gerusalemme Soldano Acri Fiamminghi Tedeschi Italiani Marchese Monferrato Venezia Oriente Veneziani Zara Ungheria Isacco Angelo Costantinopoli Alessio Innocenzo III Zara Innocenzo Zara Veneziana Oriente Veneziani Costantinopoli Latini Croce Genova Occidente Costantinopoli Alessio Marufflo Francesi