Storia popolare di Genova di Mariano Bargellini

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      IDI GENOVA 83
      mandati da Tommaso conte di Savoia, e quelli condotti da Martinengo Bresciano, stato già podestà di Genova; cosicché sommò l'esercito a milledu-gento uomini d'armi, numero considerevole, se si considera che ciascun nomo d'arme avea altre cinque o sei persone di seguito, come portava l'arte militare di quei tempi. Ma tante armi non recarono quei frutti che se ne potevano aspettare. L'esercito, devastato il territorio d' Alba, si ritirava in Gavi alle stanze, dove moriva Brancaleone di Bologna podestà, il quale, vecchio e logoro di forze, avea amministrato debolmente questa guerra. Non fece in questo anno l'esercito genovese altra impresa d'importanza, eccetto l'avere tolto, dopo diciotto giorni d'assedio, Montanaro a' Tortonesi; il che fu cagione che quello degli Alessandrini congregato a Serravalle per ritornare sovra Arquata, si disperse, e il vincitore si ritrasse a Genova per aver parte alla elezione del nuovo podestà.
      Mentre la questione d' Alessandria teneva sospesa la repubblica, non mancavano per altra parte motivi di agitazioni. Domata Yentimiglia, sorsero Al-benga e Savona, irritate per gli incagli posti da Genova al loro commercio come quelle che erano obbligate a far riconoscere nel porto di questa ultima i carichi di tutte le loro navi, avanti di recarle alla propria destinazione, ed anche per la umiliazione imposta ai loro podestà di giurare ubbidienza a quello di Genova. Per consiglio del Marchese Del Carretto, anch' egli de--sideroso di scuotere il giogo, ricusata obbedienza alla repubblica, si diedero in mano a Tommaso conte di Savoia, allora luogotenente dell' imperatore in Italia. Furono mandate subito navi a molestare la marina delle due città, mentre Curano Gherardini podestà, giovane e di volontà risoluta, convocato il parlamento, dimostrava quanto importasse alla sicurezza della repubblica lo spegnere quest' incendio nei suoi principii, finché il cattivo esempio non si fosse dilatato negli altri soggetti e vassalli. Proponeva si radunasse un esercito fortissimo per quanto fosse possibile, e domati celeremente i ribelli di Ponente, traversati gli Appennini, si corresse sopra gli Alessandrini e loro alleati. Fu approvato quasi unanimemente il parere del podestà, il quale attese ai preparativi, pacificò i cittadini discordi, i sudditi e vassalli mandarono i loro contingenti, altri soldati si fecero venire di Lombardia e di Toscana, e poiché tutto l'esercito fu riunito, perchè alla forza non mancasse l'energia dell'entusiasmo, convocato una domenica il popolo nella piazza di Sarzano, furono distribuite solennemente le bandiere ai capitani
     


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Storia popolare di Genova
dalla sua origine sino ai nostri tempi (Volume Primo)
di Mariano Bargellini
Enrico Monti Genova
1856 pagine 607

   

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