Storia popolare di Genova di Mariano Bargellini
98
STORIAuna lettera, in cui, dopo aver riferito 1' esito infelice della spedizione e scagliatosi acerbamente contro i Pisani e gli imperiali, chiamandoli scomunicati e nemici della Chiesa, lo confortava a star di buon animo e a non disperare della fortuna della santa causa ; essi stessi, quantunque afflitti da tante perdite di navi, e morti e prigionie di cittadini, non essere abbattuti dalla sventura, ed anelare il momento di misurarsi di nuovo col nemico comune.
xMa Gregorio IX, vecchio e affranto dalle precedenti persecuzioni, si senti r anima prostrata da questo nuovo colpo, tanto più che Federigo, correndo coli' esercito senza trovar resistenza gli Stati della Chiesa, occupata Terni, Tivoli e Montalbano, minacciava Roma. L' abbandono di molti cardinali, specialmente di quelli che stimava più fidi, spense l'avanzo di vita che ancor gli restava; e Celestino IV che gli successe moriva anch' esso dopo un pontificato di diciotto giorni. Mentre i Genovesi attendevano a divertire Y angoscia della sconfitta coi preparativi della riscossa, gli animi dei più erano angustiati da un altro timore. Era il tempo in cui la flotta mercantile , carica delle merci preziose d' Oriente e delle ricchezze acquistate commerciando in Egitto, era solita ritornare in patria. Il mare era infestato da legni nemici; quelli della flotta ignari degli ultimi avvenimenti. Intanto la caravana, abbandonato l'Egitto e maravigliata di non incontrare legni genovesi , incontrò fortunatamente una nave che stava attendendola sulle coste di Sicilia. Avvertita dell' audamento delle cose, navigò cautamente e potè infine raggiungere la patria e far lieti i cittadini trepidanti del pericolo che correva. Slavansi scaricando le mercanzie, quando la flotta nemica, guidata da Ansaldo De Mari, comparve in vista e si diresse verso Ponente. Furono allestite celeremente cinquantadue navi, sulle quali, intermessa ogni altra faccenda, affollandosi a calca i cittadini desiderosi di combattere, uscirono a seguitare la flotta nemica. La quale ancorata a Noli, poiché si vide venire addosso le navi genovesi, non ebbe animo di attenderle: tagliati gli ormeggi, lasciate le àncore, le scale, le gondole, e gittato tutto ciò che avevano in coverta, gli alleati si posero in fuga. Altri tentativi fatti da Ansaldo sulle torri delle riviere ottennero uguale risultato, e gli attacchi di terra non fecero prova migliore.
Si era mosso di Lombardia Marino d'Ebulis vicario imperiale, e con esso Genovesi ribelli, Pavesi, Alessandrini, Tortonesi, Vercellesi ed altri popoli
| |
Storia popolare di Genova
dalla sua origine sino ai nostri tempi (Volume Primo)
di Mariano Bargellini
Enrico Monti Genova 1856
pagine 607 |
|
Pagina (112/637)
|
Pisani Chiesa Ma Gregorio IX Federigo Stati Chiesa Terni Tivoli Montalbano Roma Celestino IV Genovesi Oriente Egitto Egitto Sicilia Ansaldo De Mari Ponente Noli Ansaldo Lombardia Marino Ebulis Genovesi Pavesi Alessandrini Tortonesi Vercellesi
|