Storia popolare di Genova di Mariano Bargellini
DI GENOVA ' 109
nero prima il borgo circostante, poi il castello medesimo. Quantunque i disastri summentovati avessero forzati i Pisani a riaccettare le condizioni proposte, come quelli che stremi di forze si sentivano inabili a perseverare nella guerra, pure nuove complicazioni intorno alle cose di Sardegna riaccesero ben presto le ostilità. Abbiamo veduto che l'isola era divisa nei quattro giudicati di Torres, Gallura, Arborea e Cagliari. Dopo il dominio passeggero del re Enzo finito con la sua morte e la caduta di Federigo, i giudicati di Torres e Gallura erano rimasti al giudice Zanche, parente del re Enzo.
Comita, terzo discendente di Barisone, signoreggiava Arborea; Chiani, parente di quest' ultimo, Cagliari. Comita e Chiani, come d'origine genovese, favorivano nell'isola le parti della repubblica, e l'ultimo, mostrando apertamente le sue inclinazioni, le avea donato ultimamente Castel di Castro nel giudicato di Cagliari. I Pisani, come quelli che avean sempre tenuto d'occhio alla Sardegna con avidità gelosa, furono dolentissimi di questo fatto ; e avendo consentito al dominio di Federigo, poiché impedire non lo potevano, non erano per tollerare ad onta delle sconfìtte ultime, che gli aborriti rivali prendessero piede nell' isola.
Non temendo gli eredi del re Enzo per la rovina della fortuna imperiale , e interessati a tor via i partigiani de' Genovesi, diedero in feudo i giudicati dell'isola a quattro delle loro principali famiglie, e mandarono una lor flotta a stabilirceli. Comita e lo Zanche, non potendo resistere, si gittarono alla piccola guerra dei monti ; il Chiani, ritiratosi in una fortezza vicino a Cagliari, era deliberato di difendersi ed aspettare gli aiuti di Genova (1257), la quale, travagliata allora da intestini rivolgimenti, non poteva spedirli con quella prestezza ed abbondanza che il caso richiedeva.
Fino dai tempi della calata del primo Federigo in Italia e delle sue contese con la Santa Sede, vi si erano andati formando due partiti: 1' uno che favoriva il papa, l'altro l'imperatore. La diversa maniera di giudicare i fatti genera negli uomini le opinioni, e le opinioni creano degli interessi. Alle prime basta la parola, i secondi si discutono con 1' armi ; cosi le nuove fazioni giunte a codesto punto insanguinarono ampiamente la penisola. 11 secondo Federigo crebbe l'incendio ; e i faziosi, stati fino allora senza nome, presero quello di Guelfi e Ghibellini, vocaboli regalatici dai Tedeschi insieme con le tristi divisioni che rappresentavano. I Guelfi tenevano
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Storia popolare di Genova
dalla sua origine sino ai nostri tempi (Volume Primo)
di Mariano Bargellini
Enrico Monti Genova 1856
pagine 607 |
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Pagina (123/637)
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