Storia popolare di Genova di Mariano Bargellini
474 STORIAAd onta di ciò, non era appena terminata la guerra civile, che a cagione della Sardegna si accese una nuova guerra contro gli Aragonesi di Spagna. Nella pace del 1299 abbiamo veduto che i Pisani furono costretti a cedere ai loro rivali vincitori l'intero possesso della Corsica e la parte occidentale della Sardegna, composta dei giudicati di Torres e di Arborea, e di cui le città principali erano Alghero e Sassari. Ugo III Serra possedeva in feudo il principato d'Arborea; il resto del territorio genovese era signoreggiato da un ramo della famiglia Doria e da uno dei Malaspina trapiantati da molto tempo nell'isola. La parte orientale dipendeva direttamente da Pisa, la quale per il cattivo governo dei cittadini, a cui avea infeudati i possessi che le appartenevano, era stata costretta a rimoverli. Quest'ordine di cose fu sconvolto dalla presunzione, fonte di mille guerre sanguinose, che ave-vano i papi d'allora, di poter disporre degli stati a loro capriccio donandoli e ritogliendoli, secondochò il proprio interesse Suggeriva loro.
Cosi una bolla di Bonifacio VIII donava la Sardegna e la Corsica a Jacopo II re d'Aragona, in compenso della Sicilia ceduta da lui ma non dai Siciliani agli Angioini di Napoli, come se le prime due isole non appartenessero ad alcuno, e non esistessero i decreti di pontefici precedenti, con cui ne era confermato il possesso ai Genovesi. Jacopo li, non volendo forse immischiarsi in una guerra contro due potenti repnbbliche, non si prevalse per lungo tempo del nuovo diritto, finché la debolezza di Pisa e le discordie civili, che straziavano Genova, lo indussero a piegarsi alle vive instanze con cui suo figlio Alfonso lo slimolava a. profittare, essendo l'occasione favorevole, della bolla di Bonifacio Vili.
In conseguenza di ciò, un' armata spagnuola comandata da Don Alfonso in persona approdava in Sardegna. Si seppe in Genova dei preparativi e dell'arrivo della flotta, ma l'assedio dei fuorusciti e P odio contro i signori feudali di Sardegna di parte ghibellina impedirono che fossero soccorsi.
Abbandonati questi a loro stessi, accolsero come amici coloro che erano impotenti a combattere come nemici, e i Catalani si volsero contro la parte orientale dell' isola. I Pisani, creato lor capitano Gasparo Doria che li avea soccorsi con ventiquattro galere dei Ghibellini, raggrannellarono quante forze poterono per difendere i loro possessi e principalmente Cagliari, ma sconfitti in un combattimento navale a Lucco Cisterna, dove perderono otto navi e grandissimo numero di soldati, si ritrassero a Pisa, abbandonando tutto,
| |
Storia popolare di Genova
dalla sua origine sino ai nostri tempi (Volume Primo)
di Mariano Bargellini
Enrico Monti Genova 1856
pagine 607 |
|
Pagina (190/637)
|
Sardegna Aragonesi Spagna Pisani Corsica Sardegna Torres Arborea Alghero Sassari III Serra Arborea Doria Malaspina Pisa Suggeriva Bonifacio VIII Sardegna Corsica Jacopo II Aragona Sicilia Siciliani Angioini Napoli Genovesi Pisa Genova Alfonso Bonifacio Vili Don Alfonso Sardegna Genova Sardegna Catalani Pisani Gasparo Doria Ghibellini Cagliari Lucco Cisterna Pisa Ugo Jacopo
|