Storia popolare di Genova di Mariano Bargellini

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      DI GENOVA 347
      cenda da due quartieri della cittą e dalle tre valli di Bisagno, Polcevera e Voltri. I nobili, come quelli sui quali non si poteva gran fatto contare, somministrarono il loro contingente in danari.
      Riunitesi le due schiere sotto la cittą, vi posero l'assedio; la strinsero con opere esterne e con una forte bastita, dapprima, a cagione della discordia che si era messa fra i capi, con poco frutto e con pił grave pericolo, perchč, sapute il Doria le dissensioni del campo, si era gią mosso ad attaccarlo con tremila fanti e dugento cavalli. Senonchč, essendo giunto poco avanti all'esercito con suprema autoritą Guiscardo de'Lanzi, bergamasco, potestą, uomo molto reputato nelle faccende di guerra, fu il Doria per una abile mossa del capitano della repubblica tagliato fuori dalla cittą, la quale, scema cosi della parte pił eletta dei suoi difensori, dove' calare ai patti ed arrendersi.
      Segui a questa resa quella di Portomaurizio, di Castello del Cervio, dove si era ritirato Antonio Doria, e di tutte le altre terre della riviera. Per la qual cosa, umiliato l'orgoglio dei fuorusciti e rafforzata l'autoritą del doge, amendue le parli si piegarono facilmente ad una conciliazione proposta dal vescovo di Padova, legato pontificio, e da Luchino Visconti, signore di Milano, nella quale si accordava a tutti i fuorusciti, eccetto ad alcuni dei pił compromessi, la facoltą di ritornare in patria e si restituivano loro le robe tolte. Accettarono parte le condizioni proposte; i pił, sdegnandole, si ritrassero a Roccabruna e Monaco, dove i Grimaldi, che vi avevano signoria da pił di quindici anni, erano soliti dar ricetto a tutti coloro che le parti o T orgoglio bandivano dalla patria.
      Colą i fuorusciti, sentendosi forti e in numero da tentare qualche impresa contro la repubblica, armarono prestamente trenta galere e misero insieme un esercito di diecimila fanti (1346). Venne tosto a Genova avviso della cosa, e considerando il doge e il consiglio la necessitą di ostare ad un pericolo si imminente, essendo d'altronde lo Stato senza armi pronte, e l'erario esausto, furono nominati quattro commissarii di guerra, i quali provvedessero a questa bisogna. I commissarii, convocati i pił ricchi dei cittadini, dichiararono che nelle presenti strettezze della repubblica, il governo , essendo di per sč insufficiente a procacciare gli armamenti richiesti dalla sicurezza dello Stato, tutti quelli che con i loro privati averi voles- . sero concorrere all'armamento delle navi, data prima la garanzia di quat-
     


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Storia popolare di Genova
dalla sua origine sino ai nostri tempi (Volume Primo)
di Mariano Bargellini
Enrico Monti Genova
1856 pagine 607

   

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