Storia popolare di Genova di Mariano Bargellini

Pagina (235/637)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      DI GENOVA 249
      reprimere le incursioni del più forte di costoro, Guglielmo della Rocca, era stato il Boccanegra spedito in Corsica.
      Sbarcato il Governatore, la flotta genovese — navigò in Sardegna, con l'intenzione di ritorre Alghero ai Catalani che perseveravano nella guerra; marespinto dalle forze preponderanti dei nemici, mercè la mediazione del Marchese di Monferrato, fu conchiusa per allora una tregua di dieci anni con Pietro IV- re d'Aragona. Nell'istesso tempo il Doge mandava di propria autorità 0U0 galere a bloccare, con altrettante dei Pisani, Talamone, che i Fiorentini aveano fatto scalo del loro commercio con l'estero, poiché i primi avean ricusato di rinnovare l'esazione della gabella goduta per l'avanti dalle merci fiorentine nel loro porto. Gli olfesi mandarono allora al Doge offrendo di far passare per Genova, purché questa rimanesse neutrale, tutte le mercanzie loro destinate per l'Occidente, e il Boccanegra quantunque inclinato a favorire i Pisani in questa questione, propose la cosa al Consiglio dei dodici anziani, ingegnandosi di tirarli al proprio parere. Essendo il Consiglio discorde, si interrogò il volo del Parlamento, nel quale il popolo mosso dall'odio inveterato contro i Pisani, si pronunciò apertamente per la neutralità; nè mancò chi rimproverasse acerbamente il Doge di aver più a cuore gli interessi di una città che" Pavea ospitato di quelli della propria patria.
      Ad onta dell'abilità politica del Boccanegra e delle arti adoperate pèr mantenersi nell'aura popolare, il malcontento covato dalla nobiltà, diffuso dagli emuli, e facilmente insinuato nelle classi inferiori, andava crescendo giornalmente , e già qualche cospirazione cominciava a manifestarsi. Ne segni-rono delle severe esecuzioni. Molti popolari sospetti furono espulsi o confidati alla vigilanza del Marchese di Monferrato; un altro principale cittadino di parte ghibellina, accasato di aspirare al Dogato, ebbe la testa mozza sulla piazza del palagio; molti preferendo Pesigilo volontario ad una patria cosi malsicura si ritrassero a Busalla. Contribuivano grandemente ad esagerare i sospetti e ad inasprire le severità Niccolò di Canneto, ricchissimo cittadino, e Leonardo di Montaldo, dottor di legge, influentìssimi specialmente Pultimo, nei consigli del Doge. Il Montaldo stesso, il quale forse cercava di rendere odiosa l'altrui autorità per inalzare se stesso, come si può giudicare da quel che fece in appresso, venuto anche egli in sospetto, fu allontanato da Genova con la scusa di un ufficio onorevole, e mandato in\
      Oriente col titolo di Governatore della Romania, cioè delle colonie di Pera
     


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Storia popolare di Genova
dalla sua origine sino ai nostri tempi (Volume Primo)
di Mariano Bargellini
Enrico Monti Genova
1856 pagine 607

   

Pagina (235/637)






Guglielmo Rocca Boccanegra Corsica Governatore Sardegna Alghero Catalani Marchese Monferrato Pietro IV- Aragona Doge Pisani Talamone Fiorentini Doge Genova Occidente Boccanegra Pisani Consiglio Consiglio Parlamento Pisani Doge Pavea Boccanegra Marchese Monferrato Dogato Pesigilo Busalla Niccolò Canneto Leonardo Montaldo Pultimo Doge Montaldo Genova Governatore Romania Pera Essendo Governatore