Storia popolare di Genova di Mariano Bargellini
PI GENOVA 223
irregolarmente, ma il Fregoso con una accorta moderazione avendo fatto intendere di non voler declinare dair antico uso di un consentimento uni-Tersale, quieṭ i malcontenti, e il giorno seguente fu dal Consiglio confermato nell'Ufficio.
Il nuovo Doge, dopo essersi assicurato di Gabriele Adorno col mandarlo prigioniero a Voltaggio, intese a sanare i mali che straziavano la Repubblica. (4374) Tolse ai Fieschi che seguitavano a scorrazzare, il Castello di Roccatagliata, e rese vana una congiura sostenuta da un membro della istessa famiglia, Giovanni Arcivescovo di Vercelli, mentre Tommaso Morchio con ima squadra, distruggeva in Malta e in Mazara di Sicilia una mano di pirati che infestavano la navigazione del Mediterraneo. D'altra parte un generoso cittadino, Francesco Vivaldi, provvedeva alle strettezze finanziarie della Repubblica, rinunziando a nove mila lire genovine dovutegli dal co-mane, in maniera che i frutti di questo capitale accumulati, servissero con esso a ricomprare ed estinguere il debito pubblico.
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Storia popolare di Genova
dalla sua origine sino ai nostri tempi (Volume Primo)
di Mariano Bargellini
Enrico Monti Genova 1856
pagine 607 |
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Pagina (239/637)
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