Storia popolare di Genova di Mariano Bargellini

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      daHa prigione, ro restituirono al trono e ne ottennero in compenso la cessione dell'isola di Tenedo alla Repubblica.
      Giovanni e Mannello rinchiusi a lor posta nella torre, promisero Tenedo a' Veneziani in ricompensa ed eccitamento dei raggiri usati da un concittadino di questi, Carlo Zeno, per restituire i prigioni in libertà e in potenza. Quei di Galata mandarono tosto due galere a prendere possesso dell'isola; e non avendola potuta ottenere dal governatore greco, che seguitando le parti di Giovanni avea commissione da questi di non cederla se non ai Veneziani o ai Turchi, scrissero per soccorsi a Genova. Intanto che quivi si preparavano, Carlo Zeno approdato con una flotta veneziana a Tenedo la preoccupava fortificandovi^. Dall'altro lato (1377) Arone Stroppa con una squadra di dieci galere, navigando da Genova in Oriente, si impadroni di Lemno, isola dell'impero, occupata per pretesti da'Veneziani; poscia riunite a Pera le sue con dieci galere di Andronico, salpò per Tenedo assieme con l'imperatore, poiché l'impresa, non essendo ancor rotta formalmente la guerra contro i Veneziani, si faceva in nome dell'allealo. Ma i collegati assaltala la fortezza, furono ributtati fieramente dalle bombarde dei Veneziani, i quali furon primi in Italia ad usare la nuova arma, iniziatrice di un' altra strategica e motivo non minimo del declinare che fece un secolo dopo in Oriente la potenza delle repubbliche marittime italiane.
      In Genova la notizia eli questi fatti produsse un grandissimo fermento; e i principali mercadanti, facendo considerare il pericolo di uno stabilimento veneziano in Tenedo, posta in tanta prossimità di Pera e quasi alla bocca dello stretto di Gallipoli, indussero il Doge ed il Consiglio ad intimare la guerra ai Veneziani, ove non avessero sgombrata l'isola. Questi risoluti a tenerla, trassero in lungo le trattative, finché col predisporre la opinione in loro favore non si ebbero assicurato sufficienti alleanze; poscia si prepararono alla lotta collegandosi con Bernabò Visconti e con Pierino re di Cipro, (1378) cupido di scuotere il giogo e le obbligazioni impostegli da una pace forzata. I Genovesi dal lor canto si strinsero con Lodovico di Ungheria, antagonista de' Veneziani in Dalmazia e in Illiria, col Patriarca di Aquileia e con Francesco da Carrara signore di Padova, amendue offesi vicini, e però odiatori del nemico comune.
      Dichiarata la guerra, quattordici galere veneziane, guidate da Vettore Pisani nel mar Tirreno, furono incontrate, a Terracina da Lodovico Fie-
     


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Storia popolare di Genova
dalla sua origine sino ai nostri tempi (Volume Primo)
di Mariano Bargellini
Enrico Monti Genova
1856 pagine 607

   

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