Storia popolare di Genova di Mariano Bargellini
DI GENOVA 234
Il Fregoso vedendo che la sua autorità era odiata dagli emuli per invidia, e alla plebe divenuta noiosa più per amore di novità che per altra giusta cagione, aveva richiamati i fuorusciti, forse col pensiero di sostituire il favore di questi a quello che gli veniva meno. Allora gli ambiziosi nemici di lui cominciarono a far correre strane voci, onde ottenere che fossero date le armi al popolo ; cioè : esser giunta la flotta Veneziana a Porto Venere, l'esercito de' Visconti, su i Gioghi. Non appena ottennero dal Doge, lasciatosi commovere da questi romori, quel che desideravano, che il popolo surse in tumulto, e guidato da Antoniolto Adorno e da Niccolò Guarco, capi di questi raggiri, assalì il Fregoso in palazzo e lo forzò ad arrendersi. Antoniotto gridato Doge sul principio, poiché si accorse che i più inclinavano per il suo compagno, rinunciò da saggio a ciò che non poteva mantenere, e nell'istesso giorno riconobbe l'autorità del Guarco.
Domenico e Pietro Fregoso, senza altro delitto che di avere l' uno : amministrato saviamente il Governo, l'altro, resi grandi servigi alla patria combattendo, furon cacciati in carcere e la loro famiglia bandita in perpetuo. Pietro di poi, riuscito a chiudere il proprio carceriere in prigione, scampò. 11 Doge Guarco, perchè nuove dissensioni non distraessero i pensieri e le forze cittadine dalla guerra, tolse via il seme della discordia col riammettere i nobili agli onori, e componendo metà di essi e metà di popolari, il consiglio maggiore e il minore, 1' uno incaricato della discussione l'altro della sanzione delle leggi. Si aggiunsero ai provvedimenti interni le imprese esteriori. (1379) Le terre occupate dal Carretto Marchese di Finale furon riprese; la compagnia della Stella, la più forte fra le varie che ora e poi formatesi dalla accozzaglia di bande di eserciti disciolti, disertavano, e disertarono l'Italia, indirizzata da'Visconti contro Genova, fu respinta dai saccheggi di Polcevera e San Pier d'Arena, non col ferro, ma con dieci mila fiorini d'oro, diffidando il Doge del popolo in. arme.
Mentre in terra ferma accadevano queste cose, il Mare Adriatico era il teatro di più grandiosi avvenimenti. Nell'agosto dell'anno.precedente, a Luciano Doria, capitano di molta riputazione, erano state affidate ventidue galere con l'ordine di veleggiare nel Golfo di Venezia onde prevenire, e richiamare indietro la flotta che i nemici intendevano mandare nel Ligustico. Luciano, arrivato nel Golfo di-Taranto, fu ivi raggiunto da Vettore Pisani il quale essendo a Napoli con la squadra veneziana, udito del passaggio
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Storia popolare di Genova
dalla sua origine sino ai nostri tempi (Volume Primo)
di Mariano Bargellini
Enrico Monti Genova 1856
pagine 607 |
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Pagina (247/637)
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