Storia popolare di Genova di Mariano Bargellini

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      264 STORIA DI GENOVAroropagnato da molti de' suoi partigiani. Antonio Montaldo creato doge restituì ai nobili, che l'avean soccorso, le terre tolte loro dal suo predecessore. Antonio di Montaldo bentosto assalito dalle nuove e dalle vecchi© ambizioni (1393), era costretto ad imprigionare Martino Montaldo, che dopo averlo aiutato ad acquistare il principato gli si era fatto nemico: Antoniotto Adorno a cui la sventura rendeva l'energia, era giunto a Voltri con genti somministrategli da Gian Galeazzo duca di Milano, il quale sperava con queste arti di avere la signoria della repubblica, com egià Giovanni arcivescovo suo zio. Sconfitto l'Adorno a Voltri da Raffaele Montaldo fratello del Doge, seguitavano i suoi partigiani delle valli ad agitarsi, e combattuti, a rilevarsi di nuovo. D'altronde avendo il Montaldo trascurato di assicurarsi dei suoi nemici, era assaltato contemporaneamente da Pietro Fregoso e Niccolò Soaglio da un lato, e dall'altro da Luigi Guarco e dal vescovo di Savona. Difendendosi il Doge e i suoi fratelli valorosamente nel palagio, l'insperato soccorso del Fregoso che di assalitore si faceva ora suo difen-fensore dava vinta la lotta ai Montaldi.
      Nell'istesso giorno, non era ancora cessato il primo combattimento, quando Clemente Promontorio, cittadino ricco ed anche egli smanioso del dogato, assaliva per suo conto il palazzo con mille armati. I Montaldo spossati dalla zuffa precedente, cederono il luogo, e il Fregoso impadronitosi del seggio ducale, seguitò a combattere finché vinto anche esso, il palazzo restò di Promontorio, che fu da suoi proclamato doge. Ma i partigiani dell'Adorno e i più riputati cittadini scontenti di questa elezione violenta si radunavano in S. Maria delle Vigne, e nominavano dodici a riformare lo Stato, i quali cacciarono per forzadi palagio Clemente*, poiché di buon grado non vi avea voluto acconsentire. Non ostante il tumulto e la confusione durava; perchè fra tanti niun partito essendo prepotente, chi opinava a dare la signoria al Montaldo che era rimasto sicuro in città, chi al duca di Milano, chi ad altri: e finalmente concordarono nella scelta di Francesco Giustiniani di Ga-ribaldo, uomo onesto e pacifico. L'Adorno intanto con nuova gente avuta da Milano occupava Voltri, e in città Antonio Viale, vescovo di Savona, e Battista Boccanegra combattevano svantaggiosamente contro Montaldo per timore che questi favorisse le parti di Antoniotto. Gli Spinola e i Fieschi cercando anche essi ventura, accostatisi alla città eran respinti, e il doge Giustiniani perdendo la testa fra questi parapiglia, si dimetteva.
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Storia popolare di Genova
dalla sua origine sino ai nostri tempi (Volume Primo)
di Mariano Bargellini
Enrico Monti Genova
1856 pagine 607

   

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