Storia popolare di Genova di Mariano Bargellini
266 stori \In tanto sovvertimento di ogni ordine pubblico, fra le gare, l'insubordinazione e le battaglie civili, la storia si compiace nel registrare un fatto dal quale si rileva che l'ambizione non avea totalmente spento nel cuore del Montaldo un intimo senso di generosità che la natura ci avea posto. Battista Boccanegra rotto in Bisagno alla testa di una banda di rivoltosi, era caduto nelle mani del Podestà uomo rigido e rivestito di poteri eccezionali, il quale fatto condurre incontanente il prigione nella pubblica piazza si apparecchiava a farlo decapitare. Già tutto era pronto per Y esecuzione quando il Boccanegra dal luogo del supplizio alzati gli occhi, e veduto il Montaldo che stava osservando da una finestra del palazzo, col gesto e con la voce si raccomandava alla misericordia di lui. Il Doge commosso dalle voci del reo e dalle preghiere di Antonio Guarco cognato di Battista ordinò che l'esecuzione si sospendesse. Ma il Podestà sdegnato di vedere fatto ostacolo alla autorità sua e della legge, accorso sul luogo, sollecitava il manigoldo a fare il suo dovere; in questo momento essendo sopraggiunto Raffaello Montaldo fratello del Doge riusciva a strappare la infelice vittima dalle mani del carnefice.
Questo esempio di mansueta temperanza non scemava pertanto il vigore degli odii e delle ambizioni, onde il Montaldo conoscendo che a dispetto di tante forze contrarie era impossibile tenere il governo, lasciò il principato e ridotta in sua potere Gavi stiè ivi aspettando che ristabilita la tranquillità delle cose, le circostanze gli aprissero in futuro la via ad una signoria meno contrastata. Le medesime ragioni facevano abdicare dopo due mesi Niccolò Zoaglio successo a Montaldo. Le due fazioni dei Fregoso e dei Guarco, che si eran riunite per combattere il Zoaglio, nominarono allora di comun consenso Doge Antonio Guarco. Ma i caporioni delle altre fazioni non contenti di questa scelta accorrevano da ogni parte in città per rovesciare il Guarco e malmenarsi fra loro. Stavano in favore del Doge i Guelfi, i Ghibellini occupavano il Castelletto, gli uomini delle valli il quartiere di Fossatello, Luca Fieschi, Carignano, lo Zoaglio la torre di Capo di Faro. Antonio Montaldo con quattro cento soldati entrato anch'egli sotto apparenza di conciliatore, aspettava che le contenzioni degli altri dassero la via a lui; per colmo di confusione Antoniotto Adorno si presentava anch' esso con una galera in porto.
Tosto il Montaldo allarmato dell'arrivo del suo più pericoloso antagonista
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Storia popolare di Genova
dalla sua origine sino ai nostri tempi (Volume Primo)
di Mariano Bargellini
Enrico Monti Genova 1856
pagine 607 |
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Pagina (284/637)
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