Storia popolare di Genova di Mariano Bargellini
270 STORIA DI GENOVAmandato di Francia non arrivasse. In questo mentre il Duca di Milano, venuto in cognizione del trattato, e dolente di vedersi sfuggire una preda agognata da tanto tempo, eccitava dalla parte del Montaldo e del Guarco altri moli che erano sfortunati come i precedenti. (1397) La venuta di Sulerando di Lucemburgo Conte di S. Paolo e di Lignes, uno dei primi signori di Francia nominato Governatore della Repubblica troncò questo stato di sospensione. Accompagnava il Lucemburgo il vescovo di Meaux, un brillante corteggio di cavalieri lo scortava, il popolo lieto dello spettacolo applaudiva. Il Montaldo cedè allora definitivamente il potere, e dopo pochi giorni a malincuore il Castelletto che avea accennato di voler ritenere. Il
Duca d'Orleans, alle intimazioni del re, sostenute dalla promessa di tre-
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cento mila scudi, abbandonò Savona, la quale da sè stessa venne poi alla ubbidienza.
Il Duca di Milano, si piegò anch' egli apparentemente al comando di Francia, e non mandò più soccorsi ai rivoltosi, quantunque non cessasse di stimolare in segreto ogni macchinazione contraria all' ordine presente. 11 Montaldo stesso cede' Gavi, finalmente Ceva D'Oria dalla parte di Levante, e il Governatore personalmente da quella di ponente ridusse a soggezione quelle terre della riviera, ancor restìe a sottomettersi; il castello della Pietra tenuto dall' Adamo, fu preso per forza, e questi ebbe in compenso del potere perduto, e di avere insegnato ai francesi la strada della sua patria un feudo ed una pensione in Francia.
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Storia popolare di Genova
dalla sua origine sino ai nostri tempi (Volume Primo)
di Mariano Bargellini
Enrico Monti Genova 1856
pagine 607 |
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Pagina (288/637)
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