Storia popolare di Genova di Mariano Bargellini
DI GENOVA 277
scoperta la cosa per un accidente imprevisto, e per la mala fortuna che accompagna ordinariamente le congiure, ricorse alla forza aperta e pose 1' assedio a Famagosla, protestando che e' non se ne sarebbe partito finché o P avesse presa o la barba gli fosse diventata canuta.
Antonio Guarco l'ex-Doge allora podestà o governatore di quella colonia quantunque questo moto gli arrivasse impreveduto, si difese francamente e chiamato un giorno il re a parlamento, gli domandò perché egli nato in Genova, avesse mosse le armi contro la Repubblica la quale con tanto disinteresse potendo occupare tutto il regno, 1' avea nonostante concesso al di lui padre. Rispose Giano attribuirsi ad onore di essere cittadino genovese, che però non dovea recar maraviglia al podestà, se egli nato in una città così fiera ed amante della propria indipendenza ne partecipava lo spirito, ed agognava a rendersi franco da ogni soggezione. Dopo questo abboccamento, Antonio vedendo inutili le trattative, sollecitò soccorsi da Genova, donde gli vennero tre galere sotto il comando di Antonio Grimaldi che riusci a far disciogliere 1' assedio. Ma essendo poco dopo ripartito il Grimaldi, T esercito del re, si presentò nuovamente sotto Famagosla.
All' annunzio di questa nuova aggressione, fu deciso allora di spedire una forte armala in Cipro. Furono perciò poste in ordine nove galere, sette navi grosse, e due galeazze, delle quali volle pigliare il comando lo stesso Buci-caldo. Lasciato il comando della città al Cavienville suo luogotenente, partiva il governatore con la flotta il sei aprile (1403) alla volta di Oriente. Quantunque il numero delle navi assegnato a questa spedizione fosse sufficiente a compierla, richiamandoci al pensiero le forze che un tempo la Repubblica era solita mandare ad imprese di simil natura, vedremo che i provvedimenti presenti non sono paragonabili alla grandezza di quelli passati. In fatti il periodo delle flotte numerose, e dei giganteschi sforzi, sembra conchiudersi con la guerra di Chioggia, quasi che la soverchia energia spiegata in questa ne abbia esaurita la sorgente.
E veramente il colpo ricevuto nelle lagune se non fu mortale fu però tale da risentirsene per un pezzo. La pace e la tranquillità che avrebbero potuto rimarginare la piaga, mancarono per il rinnovellarsi continuo delle discordie. Un altra ragione dell'assottigliarsi degli armamenti risulta da un fatto sorto fuori circa i tempi della guerra summentovata, l'applicazione cioè della polvere alla guerra, che avea necessitato una grande rivoluzione anche nelle coseLaOOQie
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Storia popolare di Genova
dalla sua origine sino ai nostri tempi (Volume Primo)
di Mariano Bargellini
Enrico Monti Genova 1856
pagine 607 |
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Pagina (295/637)
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