Storia popolare di Genova di Mariano Bargellini

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      284 STORIAvolle, dopo pochi giorni, che fosse consegnato alla sua gente il castelletto, dove, per una galleria coperta, fabbricata appositamente, si ritrasse ad abitare con quelli che 1' accompagnavano. Non appena avea il Boucicault condotta a buon porto questa impresa, che si gettava per quel suo genio irrequieto di voler metter le mani per tutto, in un' altra.
      A Gabriele Visconti, bastardo legittimato da Galeazzo Visconti, alla morte di questo, era toccata Pisa con Livorno e Sarzana. Questo suo dominio però non era sicuro, perchè i Pisani lo odiavano, e i Fiorentini lo agognavano. Mal fermo di dentro, e minacciato di fuori, non vedendo altro scampo, che il porsi sotto la salvaguardia di un principe potente, si rivolgeva al Boucicault per ottenere la protezione del re di Francia, e concedeva Livorno a questo ultimo per caparra. I Pisani, irritati vieppiù per questi maneggi, insorsero, e cacciarono il Visconti, al quale rimasero soltanto la cittadella e le fortezze. Accorreva tosto da Genova, con una galera ed una galeotta, il governatore per sostenere il 6uo protetto, e, giunto a Livorno, poiché i Pisani non volevano intender parola di ripigliare il Visconti, ma si mostravano inclinati a darsi al re istesso per ischivare il giogo abborrito dei Fiorentini, aprì con essi delle trattative su questo proposito.
      Non avendo però voluto consentire alla condizione imposta dal Boucicault di consegnare in mano dei Francesi le fortezze, le pratiche furono rotte, e un tentativo, fatto per ottenere un assenso con la forza, riuscì con la peggio del governatore, che ci perdè una galera, ed un suo nipote fatto prigioniero. Stizzito contenti allora che il Visconti vendesse Pisa ai Fiorentini per ottantamila fiorini, a patto che questi gli avrebbero ceduto Livorno, che i loro legni mercantili navigherebbero con bandiera genovese, e che le merci fiorentine, destinate per il ponente, sarebbero da indi innanzi caricate nel porto di Genova. 1 Fiorentini, poco dopo perduta Pisa per malaguardia, la riacquistarono per tradimento, essendo capitani delle loro forze di mare Cosimo Grimaldi, e di quelle di terra Luca de' Fieschi, amendue genovesi (1406). Livorno fu venduto alla Repubblica per ventiseimila ducati dal governatore, il quale, quantunque in tutto il corso di questa spedizione si fosse servito delle forze della città, diceva appartenergli privatamente, come dato a lui dal Visconti. Un altro acquisto, non meno importante, fu quello di Sarzana; vedendo Gabriele inabile a tenerla contro i Fiorentini, che ne erano vaghi, e, temendo la sorte di Pisa, si die* spontaneamente ai Genovesi con tutte le castella del suo territorio (1407),
     


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Storia popolare di Genova
dalla sua origine sino ai nostri tempi (Volume Primo)
di Mariano Bargellini
Enrico Monti Genova
1856 pagine 607

   

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