Storia popolare di Genova di Mariano Bargellini
206 STORI ARilasciato dal marchese alle nuove di quel che era saccesso in Genova con la maligna intenzione che la lotta che sarebbe sorta fra i partigani di quello, e i seguaci del Fregoso avrebbe dato campo a lui di riguadagnare il potere, deludeva ugualmente F ambizione del suo antagonista, e i secondi fini del Monferrato. Perchè ricchissimo, di gentili costumi, fornito di larga clientela e di amicizie potenti, non si tosto si mostrò che una turba «grandissima dei suoi aderenti lo proclamava Doge, ed era poi riconfermalo e consacrato regolarmente con le formalità d' uso.
Il marchese quando seppe degli avvenimenti di Genova, tentò d'insignorirsi totalmente di Savona la quale per odio contro la capitale, era affezionata al reggimento.presente come prima a quello francese. Conquistato il forte di S. Giorgio rimaneva quello dello Sperone, ma un generoso cittadino, Iacopo da Passano, che vi era comandante, nè per lusinghe, nè per minaccio, nò per il trarre continuo delle artiglierie che giUavano novecento pietre grosse, in nn sito diifeso appena-da soli venti uomini non volle mai renderlo, negava anzi poco dopo di consegnarlo agli stessi commissari speditivi dal nuovo doge, finché la elezione di lui non fu sanzionata regolar-
amente. Il Monferrato perduta, per P intrepidezza del Passano, la speranza di aver Savona, consentiva quindi a rinunziare alla presidenza della Repubblica, e a restituire tutte le fortezze che teneva in compenso di ventiquattro mito ducati.
Il Castelletto già rafforzato e restauralo dal Boucicaldo fu come emblema e sostegno di dominazione straniera cominciato a rovinare. Distruzioni che spesso vedremo rinnovarsi in appresso inutili, perchè gli odii e le ambizioni cittadine richiamavan sempre altri oppressori di fnori, e i frantami dei fortilizzi crollati servivano ad edificare sugli antichi ruderi, nuovi monumenti di servitù.
Un altro accordo concluso coi Fiorentini in Lucca, rendeva alla Repubblica, Portovenere per ricuperare il quale erano state spese in vane spedizioni dogentomila lire, insieme con Lerici Sarzanello e Falcinello; Sarzana con pertinacia uguale a quella del Passano era stata difesa da Cassano Spinola contro ogni sforzo nemico. Gavi fu riscatato da Lodovico Cane per diecimila ducali; colali benefici avea lasciati alla città la protezione di Francia.
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Storia popolare di Genova
dalla sua origine sino ai nostri tempi (Volume Primo)
di Mariano Bargellini
Enrico Monti Genova 1856
pagine 607 |
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Pagina (314/637)
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