Storia popolare di Genova di Mariano Bargellini
CAPITOLO XXXIMuore costituzioni. Discordie. — Tommaio Fregoso Doge. È assunto dai Fuorusciti e dal duca di Milano. Liberazione di Bonifacio contro gli Aragonesi.
Caduta del Fregoso.
1 nuovo doge appena si trovò stabilmente a capo del governo, come quello che conscio del passato, e quindi timoroso dell' avvenire, voleva porre argine a nuovi mutamenti, pensò a riordinare sovra basi più salde e determinate, gli statuti e le magistrature della Repubblica, facendovi concorrere l'approvazione universale in modo che la deferenza acquistasse onore a lui, ilvoto pubblico, forza alle leggi.
Chiamava la grande campana il popolo della città e del distretto a Parlamento sulla piazza di S. Lorenzo. Vi assistevano il doge e tutte le magistrature insieme con quella di S. Giorgio. Sorto il cancelliere, leggeva il nome di dodici rispettabili cittadini, metà nobili, metà popolari, proponendoli all' assemblea come scelti dal doge, per compilare le leggi secondo le
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Storia popolare di Genova
dalla sua origine sino ai nostri tempi (Volume Primo)
di Mariano Bargellini
Enrico Monti Genova 1856
pagine 607 |
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Pagina (315/637)
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