Storia popolare di Genova di Mariano Bargellini

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      378 STORIArichiesto varie volte, che gli fosse pagato il denaro pattuito, non 1' avea potuto ottenere, attese le presenti strettezze dello Stato. Tuttociò F avea irritalo contro i magistrati e Giovanni di Calabria, e fattolo trascendere verso di essi ad ingiurie e minaccie, che riportate a Genova, erano state cagione della espulsione de'suoi fratelli e dei suoi parenti, sospetti di tenere con lui segrete pratiche. Questo smacco pose il colmo al risentimento di Piero. Gli pareva che l'esser trattato cosi, dalla parte di quel Giovanni, il quale riconosceva da esso il principato d'una potente repubblica, fosse l'eccesso dell' ingratitudine. Risolvè adunque di cacciare in ogni modo i Francesi da Genova, e siccome per farlo da se gli mancavano le genti e soprattutto il denaro si rivolse a Milano a Francesco Sforza.
      Questi avea veduto con dispiacere lo stabilirsi a Genova dei Francesi, la vicinanza dei quali stimava troppo pericolosa alla sua sicurezza ed alla sua indipendenza, tanto più conoscendo che i progetti di Giovanni non si arrestavano alla Liguria, ma erano fissi a rivendicare alla casa d'Angiò il Regno. Non volendo però compromettersi direttamente, nè tirarsi addosso l'odio di Francia, fece sapere lo stato delle cose a Ferdinando che dopo la morte di Alfonso era successo al trono di Napoli. Questi dopo avere esitato un poco a cagione delle passate inimicizie fra la casa dei Fregosi e quella d' Aragona, si piegò finalmente alle rimostranze ed ai consigli dello Sforza, ed entrato in trattative con Piero gli mandò grandi somme, onde raccogliesse un esercito sufficiente alla esecuzione de' suoi progetti. Il Fregoso si affrettò nell' inverno a fare i preparativi della spedizione, e nel febbraio (1459) giunto con le genti sotto Genova, si accampò sulla collina di Albaro, opposta alle mura orientali della Città.
      Lo seguitava una grossa banda di partigiani, condotti da Gian Filippo Fieschi, a cui la condizione comune di esule e F odio contro i Francesi aveano fatte dimenticare le passate inimicizie stale fra la sua casa e quella dei Fregosi. Inoltre Francesco Sforza avea riunito alle genti di Piero uno scelto corpo di truppe sotto gli ordini di liberto Brandolini, condottiero a servizio di Milano, ma che allora per non dar sospetto simulava di essersi posto ai soldi dei Fuorusciti.
      Il Duca Giovanni appena avuto avviso di ciò che i suoi nemici gli stavano preparando, si era messo in grado di resistere ai loro attacchi. Guar* dava fa Città una guarnigione francese assai numerosa; oltre di ciò i cil-
     
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Storia popolare di Genova
dalla sua origine sino ai nostri tempi (Volume Primo)
di Mariano Bargellini
Enrico Monti Genova
1856 pagine 607

   

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