Storia popolare di Genova di Mariano Bargellini

Pagina (401/637)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      DI GENOVA 381
      gnore potentissimo e di grande influenza nel Regno. Si erano i Baroni napoletani, quasi subito dopo la morte di Alfonso, rivolti al re di Navarra ma non essendo riusciti per questo lato erano entrati in trattative col re Renato a cui non era parso vero di afferrare l'occasione portaglisi di ricuperare il trono donde era stato cacciato dagli Aragonesi.
      Ora nuove e più calde sollecitazioni essendo venute al Duca Giovanni, per parte dell'Orsini e degli altri Baroni, stabili di non più protrarre Y impresa che solo la subita escursione del Fregoso avea differita. Per assicurarne la buona riuscita gli era necessario il concorso della Repubblica e quantunque potesse profittare delle forze e dei di lei danari come Signore e Governatore dello stato, nonostante non volle trapassare quella moderazione che fino dal principio del suo reggimento si era imposta. Convocato il Senato gli espose quali fossero le sue intenzioni, dimostrò che il portare la guerra nel Regno non era altro che allontanarla dalla Liguria; imperocché i fuorusciti si appoggiassero principalmente sui denari e gli aiuti di Ferdinando. Inoltre considerassero i vantaggi immensi che il ritorno della casa d'Angiò sul trono di Napoli, avrebbe cagiona'o al commercio genovese, il quale da tanto tempo per la guerra continua contro gli Aragonesi si trovava escluso dai porti di quella provincia fortissima. Non fu difficile di ottenere l'approvazione del Senato; il Magistrato di S. Giorgio richiestone accordò al Duca un imprestito di 60 mila fiorini, ed i privati cittadini somministrarono quasi altrettanto. Inoltre fu stabilito che la Repubblica sarebbe concorsa all' impresa, col fornire a sue spese per tre mesi dieci galere con tre navi grosse, onde riunirle ad altre dodici che il re Renato stava apparecchiando al medesimo oggetto nei porti di Provenza, e che di tutta la fiotta avrebbe preso il comando Giovanni Cossa. Cercò 1' Angioino di ottenere aiuti e d'interessare nella sua causa Francesco Sforza duca di Milano; ma questi che avea a noia la presenza dei Francesi in Italia, come si teneva cara 1' amicizia degli Aragonesi, trovò delle scuse per non acconsentir e alla richiesta. Il governo della Repubblica in assenza del Duca che voleva da se capitanare la spedizione dovea esser confidato a Luigi della Vallèe che era già arrivato di Provenza. Tutti questi progetti e questi preparativi disturbava l'annunzio che Piero Fregoso si avanzava su Genova con un esercito più forte del precedente.
      La cagione principale di questa mossa era stato Ferdinando di Napoli,
     
      GoogI e


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Storia popolare di Genova
dalla sua origine sino ai nostri tempi (Volume Primo)
di Mariano Bargellini
Enrico Monti Genova
1856 pagine 607

   

Pagina (401/637)






Regno Baroni Alfonso Navarra Renato Aragonesi Duca Giovanni Orsini Baroni Fregoso Repubblica Governatore Senato Regno Liguria Ferdinando Angiò Napoli Aragonesi Senato Magistrato S. Giorgio Duca Repubblica Renato Provenza Giovanni Cossa Angioino Francesco Sforza Milano Francesi Italia Aragonesi Repubblica Duca Luigi Vallèe Provenza Piero Fregoso Genova Ferdinando Napoli Giorgio