Storia popolare di Genova di Mariano Bargellini
DI GF.NOVA 383
postierla vicina. V arrisicato tentativo fu coronato dal successo : superato il muro ed uccisi i pochi soldati che incontrarono, occuparono le genti del Fregoso la postierla, e di là tutto il restante dell'esercito fu introdotto entro il primo cerchio delle mura. L* impresa si poteva dire appena ammezzata, essendovi da quella parte un altro giro di mura da superare prima d'arrivare al centro della Città, onde il Fregoso occupato il colle di Pietra minuta, che prospetta Castelletto attese ivi il giorno nella speranza che i suoi partigiani di dentro prendendo coraggio a scoprirsi vedendolo quasi padrone della Città, gli avrebbero facilitata la vittoria. Ma le cose andarono diversamente da quello che il Fregoso avea immaginato, perchè in Genova nessuno si mosse in suo favore; e Giovanni di Calabria, quando allo spuntare del giorno vide i nemici dentro le mura, senza lasciarsi spaventare dalla vicinanza dei medesimi, ed influenzare dai consigli dei timidi, i quali stimando tutto perduto lo incitavano a ritirarsi in Castelletto, e lasciare a Piero la città come impossibile a difendere incoraggiò i cittadini col mostrarsi tranquillo e confidente, poscia fatte uscir fuori le milizie francesi, si apparecchiò a sloggiare a forza il Fregoso da Pietraminnta.
Inoltre ricorse ad un artifizio che fu la causa principale della mina di Piero. Sapendo quanto era grande Y odio e 1' accanimento fra i due partiti Adorno e Fregoso appena ebbe Y annunzio della occupazione di Pietrami-nota, scrisse a Paolo Adorno che dimorava poco distante da Genova, invitandolo a portarsi subito in Città. Sperava cosi che anche avendo la peggio, le gare che sarebbero insorte fra i due pretendenti, gli avrebbero fornita 1' occasione di opprimere nuovamente i suoi nemici. Prese queste disposizioni, condusse i suoi all' assalto. Gli attacchi si rinnovarono nella giornata parecchie volte, e la fortuna parve inclinare sempre dal lato di Piero, il quale favorito dal vantaggio della posizione eminente che occupava, respingeva facilmente i nemici che su per l'erta lo venivano a combattere, e gli costringeva a ritirarsi sotto la fortezza di Castelletto, donde i Francesi rifatti di forze e riposati un poco ritornavano nuovamente alla riscossa. Mentre le cose si trovavano in questo stato, dalle allure di Pietraminuta coloro che l'aveano tanto valentemente difesa, videro entrare nel porto una nave e poco dopo poterono intendere le grida di Adorni Adorni destate dall'arrivo di Paolo. Qnesto tumulto e queste grida arrivate anche agli orecchi del Fregoso gli fecero dismettere ogni prudente consiglio; imperocché te*
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Storia popolare di Genova
dalla sua origine sino ai nostri tempi (Volume Primo)
di Mariano Bargellini
Enrico Monti Genova 1856
pagine 607 |
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Pagina (403/637)
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