Storia popolare di Genova di Mariano Bargellini

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      gliene, si costruirono muraglie traverso le vie che sboccavano a Castelletto e si fecero tutti quei preparativi che potevano rendere il successo più speditivo. Ogni giorno succedevano tra gli assediati e gli assedianti, leggieri combattimenti i quali però non conducevano ad alcun risultato, anzi tornavano svantaggiosi a quei della città, perchè i Francesi con le grosse artiglierie di cui erano provvisti, giovandosi della posizione di Castelletto, che . sta a cavaliere di tutto 1' abitato, traevano del continuo e senza pigliare di mira più un luogo che un altro sopra le abitazioni, sfondando e devastando ogni cosa con gran terrore di tutti i cittadini e specialmente del sesso più debole.
      Contemporaneamente era stato spedito un corpo di truppe nella riviera per ricuperare Savona, ma inutilmente; perchè essendo la guarnigione francese che vi era dentro, deliberata alla difesa e rinforzata dalla maggior parte dei nobili, che dopo gli ultimi casi di Genova vi si erano rifugiati, le genti dell'Adorno, senza neppure tentare l'impresa ritornarono indietro. Un pericolo più grande minacciava ora il nuovo ordine di cose.
      L'antica inimicizia fra Paolo Fregoso e Prospero Adorno sopita per un momento si cominciava a ridestare. Causa principale ne era il carattere debole e sospettoso dell'Adorno, il quale prestando orecchio a tutto ciò che gli veniva riportalo contro l'Arcivescovo, avea costretto questo a mettersi in guardia. Impedì che le cose procedessero più oltre la prudenza dello Sforza, che avvisato di tutto, e prevedendo che la discordia avrebbe portato seco inevitabilmente la rovina di tutta l'impresa, chiamò con acconci pretesti Paolo Fregoso a Milano presso di sè, lasciando all'Adorno, la cura di stringere viemaggiormente l'assedio.
      Intanto le notizie dei casi di Genova essendo giunte in Francia, eccitarono nell'animo del re grandissima ira, ed il proposito di ristabilire in Liguria l'autorità regia. Fu stabilito che un esercito di sei mila uomini accompagnato da uno scelto corpo di corazze a cavallo, traversando il Delfinato , andrebbero per terra nel genovesato, mentre il re Renato armerebbe nei porli di Provenza una flotta che ne avrebbe spalleggiate le mosse.
      Giungeva la flotta provenzale numerosa di dieci galere con mille fanti eletti di sopraccarico a Savona, dove era poco dopo raggiunta dall' esercito di terra.
      Renato stesso benché vecchio e poco dedito alle cose di guerra nonostante
     
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Storia popolare di Genova
dalla sua origine sino ai nostri tempi (Volume Primo)
di Mariano Bargellini
Enrico Monti Genova
1856 pagine 607

   

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