Storia popolare di Genova di Mariano Bargellini

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      402 STORIAche i contadini non lo tribolassero nella marcia, poiché vide tutto tranquillo, andò per la via dei monti a raggiungere il Fieschi. I posti guardati furono l'uno dopo l'altro superati di leggeri, per la poca resistenza fatta da Galeazzo Fregoso; le porte occupate, e tutta la città ridotta in potere dei soldati di Francesco Sforza.
      La tirannide di Paolo Fregoso avea così disgustati gli animi di tutti, che la venuta dei Milanesi fu riguardata universalmente come una vera liberazione; la plebe, plaudente e frenetica di entusiasmo, levatosi sulle spalle il Yicomercato, lo portò a palagio, e lo acclamò governatore, essendo per tutto quel giorno le pubbliche sale stipate di gente che si affollavano per vederlo e per salutarlo.
      Appena avuto il -possesso della città, pensò il Vicomercato a ciò che più di ogni altra cosa interessava : cioè all' acquisto di Castelletto. Perchè sapendo i progetti di Paolo, temeva che andando in lungo non fosse all'Arcivescovo fornita 1' occasione di ragunare gente e suscitare nuovi torbidi. Pertanto non avendo artiglierie grosse per battere le solide mura della fortezza, si adoperò con grandissima sollecitudine, affinchè gli fossero mandate di Milano. Bartolommea vedendosi stretta così da vicino, per guadagnare tempo, affinchè le venissero gli aiuti promessi da Paolo, intratteneva segrete pratiche d'accordo col Yicomercato, il quale senza lasciarsi pigliare a queste dimostrazioni, appena gli furon giunti tre pezzi di artiglieria, cominciò con essi a percuotere le mura e per indurre più facilmente Bartolommea, fece occupare Novi e Voltaggio terre appartenenti allora ai Fre-gosi. Queste misure produssero il loro effetto : spaventata dai guasti che le artiglierie avean prodotti nelle mura e dolentissima delle terre perdute, Bar-tolommeà entrò questa volta di buona fede in trattative d'accordo; e mercè la restituzione delle due terre, e per la somma di quattordicimila fiorini d' oro, che le furon pagati a titolo d'indennizzazione, cede all' insaputa degli altri Fregosi che vi eran dentro, la fortezza di Castelletto, al capitano di Francesco Sforza, quaranta giorni dopo la partenza di Paolo.
      Intanto subito dopo 1' occupazione della città fatta dalle genti dello Sforza, i consigli si erano radunati per confermar legalmente-al Duca l'autorità suprema della Repubblica. Nella stessa adunanza furono eletti i deputati destinati ad andare a Milano a rassegnare al Duca la Signoria. Sommavano i deputati a ventiquattro, scelti metà per metà dalle famiglie più distinte
     


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Storia popolare di Genova
dalla sua origine sino ai nostri tempi (Volume Primo)
di Mariano Bargellini
Enrico Monti Genova
1856 pagine 607

   

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