Storia popolare di Genova di Mariano Bargellini

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      412 STORIAbligati a cedere al vincitore la metà delle loro sostanze: ai paesani impose una taglia di cento quindici aspri per testa : gran numero di senatori e magistrati, fra i quali Antonio Gabella ed Oberto Squarciafico, subirono in modo crudele l'estremo supplizio. Tutti gli schiavi, gli Italiani, i Greci, gli Armeni, i Valacchi, quei di Tresibonda, i Circassi, i Mingreli e quei di Scutari, in numero fra tutti di setlantamila persone,'furono condotti sulla flotta a Costantinopoli, dove fu loro assegnato per dimora un quartiere disabitato. Da tutto questo numero erano stati messi da parte cinquecento fanciulli, i quali furono allevati fra i Giannizzeri.
      Fra i prigionieri fuvvi Mengili-Gherai fratello del Kan, il quale da Costantinopoli ove era stato condotto con gli altri, mosse poco dopo con un esercito turco alla volta della Tartaria, la tolse a suo fratello e se ne fece signore riconoscendosi tributario dei Turchi. Cosi anche i Tartari poterono accorgersi quanto giovi ad una gente il ricorrere agli aiuti di una nazione più potente: l'umiliazione è sempre certa e la servitù pressoché inevitabile. Parte dei coloni genovesi, i quali avanzarono all' eccidio ed alla dispersione dei loro confratelli, si ridussero sotto la condotta di un capo entro una torre detta di Mancup, situata sopra un monte altissimo e di difficile accesso. Non tardarono ivi ad essere assediati dai Turchi; i quali dopo vani assalti disperando di poterla ottenere per forza, si misero in agguato nelle boscaglie circonvicine onde allettare gli assediati ad uscire. Infatti il comandante stesso della fortezza essendosi alquanto dilungato dalle sue mura per tener dietro a della selvaggina, fu il primo a cadere nell'imboscata. Dopo questo infortunio il presidio non tardò a rendersi: e cosi anche quest'ultimo residuo di una Colonia cosi fiorita, venne meno.
      destavano nonostante quà e là nascosti fra le paludi e nei boschi della Crimea alcuni altri fuggiaschi i quali poterono ivi mantenersi per qualche spazio di tempo, finché non seppero l'arrivo e l'inalzamento di Mengili-Gherai. Allora trovandosi fra i fuggiaschi molti giovani, i quali conoscevano personalmente Mengili, come quello che essendo nei tempi scorsi stato fatto prigione dai Genovesi avea passati otto anni in Caffa, trattato più da ospite che da nemico, persuasero agli altri di rendersi al nuovo Kan, il quale in memoria dell' antica consuetudine e dei benefici ricevuti, avrebbe loro usato misericordia. Ma come mai colui cbe aveva sacrificato suo fratello alla propria ambizione, avrebbe rispettata una miserabile turba di fugiaschi la totale
     
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Storia popolare di Genova
dalla sua origine sino ai nostri tempi (Volume Primo)
di Mariano Bargellini
Enrico Monti Genova
1856 pagine 607

   

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